I ritmi del neonato: consigli pratici per non perdersi tra sonno e poppate

Il bambino ha scambiato il giorno con la notte? Si calma solo se viene attaccato al seno? Dopo essersi svegliati per sfamarlo o per cambiarlo, non si riesce più a dormire? Per molti neogenitori può diventare stressante e molto faticoso abituarsi ai ritmi di un neonato. “La nascita rappresenta un grande cambiamento per tutto il nucleo familiare, non solo per il nuovo arrivato. Fondamentale è darsi il tempo per capire e adeguarsi a questi mutamenti.” Così si esprime in proposito Elisabetta Ciracò, psicologa, psicoterapeuta, che lunedì 10 febbraio alle ore 9.30 terrà un incontro al Centro per le Famiglie di Faenza (Via degli insorti, 2) rivolto a neogenitori, dal titolo “I ritmi del bambino”.
“Non ci sono due bambini uguali – ci spiega la dottoressa Ciracò – ognuno ha le proprie caratteristiche, che spesso si manifestano sin da quando il bambino è ancora nella pancia. Mi riferisco al fatto che chi scalciava tanto di notte e non faceva dormire la mamma durante la gravidanza, continuerà ad avere la tendenza a rimanere sveglio nelle ore notturne anche dopo la nascita. Bisogna piano piano indirizzare il bambino verso un ritmo ‘naturale’ e questo adattamento avviene attraverso la formazione di un nuovo equilibrio all’interno della triade”.
La figura del papà è fondamentale nella creazione di questo nuovo equilibrio familiare. Anche quando non è coinvolto direttamente e fisicamente come nell’allattamento, egli riveste un ruolo primario nel sostenere la mamma e il bambino. “Mi piace paragonare la figura del padre, in questa fase della vita del bambino, a quella della matrioska, quella esterna, la più grande, in quanto in questo momento è lui che ha il compito di avvolgere e contenere la mamma e il piccolo”.
Tra le problematiche che i neogenitori riportano più frequentemente spiccano la mancanza di sonno, la fatica dell’allattamento e la difficoltà nel sintonizzarsi con le richieste del neonato. “Molti genitori che si svegliano di notte ogni tre ore per allattare il bambino, non riescono più a riprendere sonno. Quando invece l’allattamento avviene al seno, seppur il papà riesce a dormire di più, la mamma riferisce molto spesso di problematiche legate all’insorgenza di complicanze, quali mastiti e ingorghi. Ma una tematica riportata da entrambi i sessi riguarda la difficoltà nell’interpretare i segnali dei neonati. Molti genitori ad esempio non riescono sempre a capire perché il loro bimbo stia piangendo. A tutti questi genitori suggerisco che bisogna darsi tempo. L’elogio della lentezza è il mio motto, non avere fretta, lasciarsi il tempo di comprendere e di abituarsi ai vari cambiamenti”.

Per informazioni 0546-691816.

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