Falsi miti e dicerie: ma quante se ne sentono in gravidanza sull’alimentazione? Teresa De Meo e Glenda La Corte, del collegio ostetriche della provincia di Ravenna, ci aiutano a capirci meglio.
E’ vero che in gravidanza bisogna mangiare per due?
“Certo che no. La tendenza a mangiare troppo è negativa e purtroppo è ancora molto diffusa nella nostra società. Quindi attenzione a non mangiare troppo! Se la donna si nutre adeguatamente in gravidanza, potrà evitare la maggior parte delle patologie neonatali correlate all’alimentazione. In una dieta equilibrata i carboidrati (1 grammo = 3,75 kcal), che apportano energia al nostro corpo, devono rappresentare ben il 50-60% del fabbisogno calorico totale, che si attesta intorno alle 300 kcal/die in più rispetto al fabbisogno prima della gravidanza. I grassi (1 grammo = 9 kcal) dovrebbero invece rappresentare il 25-30 %. E’ importante preferire i grassi vegetali rispetto ad alimenti ricchi di grassi animali (come salumi, panna, burro, strutto e formaggi) ed è buona regola incrementare l’utilizzo del pesce, ricco di acidi grassi W 3. Per quanto riguarda le proteine (1 grammo = 4 kcal), si consiglia una supplementazione di 10 g di proteine al giorno in quanto si dimostrano indispensabili per la costruzione dei tessuti fetali. In poche parole, la donna in gravidanza non deve mangiare per due, ma mangiare due volte meglio!”
Se non assecondo le mie voglie, verranno delle macchie al feto?
“Secondo la tradizione popolare quando la mamma desidera un particolare alimento e tocca una parte del corpo prima che la voglia sia soddisfatta, il bambino nascerà con una macchia, rappresentativa del desiderio insoddisfatto. Esiste una vera e propria tassonomia delle voglie e il bello è che in essa vi rientrano cibi che prima non esistevano o che sono circoscritti a precise aree geografiche. Ad esempio in Umbria esiste la voglia di porchetta; poi abbiamo la voglia di caffellatte, oltre alle già note voglia di fragola, di caffè, ecc”.
In verità le macchie cutanee rossastre altro non sono che degli angiomi formati dall’accumulo di vasi sanguigni sotto la pelle, mentre gli angiomi color caffè sono causati da una maggior concentrazione di melanina. Deduciamo che la comparsa di macchie cutanee nel bambino non è in alcun modo legata alla soddisfazione alimentare della madre.
Esiste tuttavia una spiegazione scientifica anche alle irrefrenabili voglie delle gestanti: gli estrogeni prodotti dalla placenta durante la gravidanza rendono le future mamme tese e ansiose, favorendo così l’insorgere delle cosiddette “spinte compulsive”. Accade quindi che la donna incinta si butti su cibi che di solito evita, lasciandosi guidare improvvisamente da pulsioni che fino a quel momento erano rimaste silenti.
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