Quando si è in gravidanza si è più attente ai segnali del proprio organismo, si è più in contatto con il proprio corpo, si ha forse anche più tempo per fare la spesa e cucinare. Quale migliore occasione per cambiare stile alimentare? Questo il messaggio di fondo del libro “9 mesi di ricette. Per un’alimentazione sana e gustosa” scritto da una nutrizionista e ricercatrice dell’Istituto Europeo Oncologico di Milano, Lucilla Titta, insieme a due ginecologhe – Anna Maria Marconi e Stefania Ronzoni – e a Marco Bianchi, lo chef-scienziato della squadra di Umberto Veronesi che imperversa nei programmi tv. Lucilla si occupa anche di corsi sull’alimentazione a donne in attesa. E sa bene quanti dubbi le donne abbiano intorno al cibo, durante la gestazione.
Quali sono le domande più ricorrenti di chi è incinta?
“La prima riguarda il peso corporeo: le donne si chiedono quale sia il limite massimo di chili che si possono prendere in gravidanza. La seconda è la sicurezza dei cibi: la paura del pesce crudo, dei funghi, della caffeina, del vino. La terza riguarda il fabbisogno nutrizionale: le future mamme si chiedono come evitare carenze di calcio, ferro, vitamine, proteine”.
Sono interrogativi legittimi?
“Sì, ma poche donne si pongono la domanda principale, ovvero come iniziare ad avere uno stile alimentare corretto, sano ed equilibrato in maniera globale. La gravidanza è un momento della vita del quale approfittare per cambiare le proprie abitudini, che poi rimarranno tali per sempre”.
Che consigli date nel libro?
“Lo abbiamo diviso in nove parti, come i mesi di gravidanza. In ognuna affrontiamo un nutriente, macro o micro che sia. Dai carboidrati e grassi fino al calcio e all’acqua. Li affrontiamo da tre punti di vista: le ginecologhe spiegano a che cosa servono, io dove si trovano e Marco Bianchi consiglia delle ricette specifiche per assumerli”.
Non escludete nessun alimento?
“In linea di massima no, diamo delle alternative senza escludere del tutto alcuni cibi. Per quanto riguarda la carne rossa, per esempio, non diciamo di evitarla ma suggeriamo il consumo di legumi. Sconsigliamo i salumi, questo sì, sia per ragioni igienico-sanitarie che per il contenuto elevato di sale. Ma alimenti ‘diavoli’ no, non ne indichiamo”.

Lucilla Titta e Marco Bianchi sono anche co-autori del libro “I cibi che aiutano a crescere”

Anche sul fronte dell’alcol?
“Ci atteniamo alle normative, con la consapevolezza che in Italia non succede come nei Paesi anglosassoni, dove le donne sono abituate a consumare molto alcol. Da noi si beve più vino e in quantità modeste: il problema è circoscritto. Sempre meglio evitare l’alcol, in ogni caso”.
Sfatate anche dei miti intramontabili, nel libro?
“Sì, come quello sull’acqua. Noi suggeriamo alle donne in gravidanza di bere quella del rubinetto, la più sicura e controllata. Paura del calcare? Quello è carbonato di calcio e fa benissimo, esattamente come quello che si trova nello yogurt. Le mamme possono anche scrivere al Comune di appartenenza per chiedere la tabella dell’esatto contenuto in sali”.