Frustrati e disperati per non poter avere un figlio, hanno tentato di comprarlo ma è andata male. A tutti: alla coppia e alla madre con la quale si erano accordati per concludere ‘l’affare’.
La vicenda ha come protagonisti marito e moglie di Santarcangelo e una giovane romena. Quest’ultima, 24 anni, nel 2005 partorì all’ospedale Infermi di Rimini dicendo di non voler riconoscere il figlio e che il padre era un imprenditore di Santarcangelo presso il quale lavorava come colf. Lo stesso, assieme alla moglie, si era presentato dopo poche ore nel reparto di Ostetricia ma alcune incongruenze nel racconto della giovane romena e il comportamento anomalo della coppia aveva insospettito i responsabili del reparto. Un successivo test del Dna ha dimostrato l’insussistenza del rapporto di parentela tra il piccolo e l’uomo. Così sono finiti tutti nei guai. La coppia ha patteggiato già da tempo tre anni per “alterazione di stato” mentre la madre – che comunque è tornata in Romania – pochi giorni fa è stata condannata a 3 anni e 4 mesi. Il bambino nel frattempo è stato adottabile dal Tribunale dei minori.
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