Ma come mangiano i nostri bimbi a scuola? Bella domanda. Per saperlo abbiamo solo due strade: o ci candidiamo a fare gli assaggiatori o ci fidiamo di quello che ci dicono i nostri figli. Il caso sollevato dal papà di Piangipane, per niente soddisfatto del servizio mensa della scuola elementare frequentata dai suoi figli, non è isolato. Numerose le segnalazioni che ci sono arrivate di genitori che lamentano porzioni piccole, spessi cibo troppo freddo e in alcune scuole private anche marche non proprio all’altezza dei costi.

Intanto ne abbiamo parlato con Gianluca Dragoni, il papà che ha aperto il dibattito, peraltro nella piccola commissione che ‘assaggia’ di tanto in tanto quello che propone la mensa nella scuola di Piangipane.

Gianluca, che cosa significa fare l’assaggiatore?
“Sono un papà di due bimbi che frequentano la scuola elementare di Piangipane. Una volta al mese, il giorno lo scelgo io, mi presento in mensa per assaggiare.Faccio parte di una sorta di piccola commissione insieme a un altro genitore, a un insegnante e a un bambino”.
Le è piaciuto quello che ha assaggiato?
“No, sulla mensa dobbiamo migliorare molto. Quel giorno ho trovato dei capelli nel piatto. Certo, può succedere ma non dovrebbe. In più i bambini non sono sempre soddisfatti di quello che mangiano. C’è un problema di rapporto tra quello che paghiamo e come i bambini mangiano”.
Cioè? La qualità del cibo non la convince?
“E’ il secondo anno che partecipo a questa iniziativa e ho trovato delle giornate che il cibo non poteva definirsi né cattivo né buono. Tanti genitori lasciano i bimbi a mangiare in mensa perché in gruppo mangiano di più e meglio. Ma il cibo deve essere buono”.
Quanto si paga a pasto?
“7,16 euro. Se porto i miei figli a mangiare fuori con quella cifra a testa mangiano primo, secondo e anche roba fatta in casa”.
Ci fa qualche esempio?
” La qualità del cibo è spesso scarsa. Una volta c’erano da mangiare dei passatelli e i bambini li hanno mangiati perché c’era il brodo ma non c’era formaggio. C’era quasi solo pane. Che passatelli sono? Fanno dei calcoli sulla quantità del cibo da dare ai bambini ma in questo modo sono piatti poco nutrienti”.
Altri casi che le sono rimasti impressi?
“Tempo fa le insegnanti mi hanno segnalato che un giorno si mangiava del pesce e si sentiva cattivo odore in tutta la sala. Abbiamo fatto una riunione con le dietiste e mi hanno riposto che il pesce ha quell’odore. Non è vero”.
Voi genitori che cosa chiedete?
“Più qualità nel cibo dato ai bambini.  Conosco gente a Milano che spende 4 euro a pasto per i bimbi e mangiano meglio”.
E’ vero che non sempre c’è pasta in bianco per tutti i bimbi che la chiedono?
“Sì. Un giorno è capitato davanti ai miei occhi che un bimbo volesse la pasta in bianco ma erano finite le porzioni disponibili mentre per regolamento dovrebbe sempre essere garantito ai bambini. Hanno messo nel piatto al piccolo un pezzetto di carne e qualche verdura. Alla fine hanno aggiunto un po’ di carne ma mi sono chiesto come avrebbe fatto il bambino ad arrivare al pomeriggio”.
Qual è il messaggio da lanciare agli altri genitori?
“Di dire come la pensano. Far conoscere le situazioni che non soddisfano è importante per trovare insieme altre soluzioni”.

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