“Smettiamola di considerare l’adolescenza come un problema”. L’appello è del sindaco Virginio Merola: “Certo comporta dei rischi, ma ha anche numerosi vantaggi. Dobbiamo investire in ricerca e formazione, adattandoci ai grandi cambiamenti della società: basti pensare che oggi solo il 30 per cento dei bolognesi è nato in città”. L’occasione per parlare di giovani è l’apertura dei lavori per celebrare la prossima Giornata Mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza. “È ora che gli adulti tornino a rappresentare modelli di riferimento e riacquisiscano credibilità e autorevolezza agli occhi dei figli. Perché insegnino loro a ragionare non secondo stereotipi – come l’episodio ai Giardini Margherita tra Bologna feccia e Bologna bene ci insegna – e, a un certo punto delle loro vite, a scegliere, in base a quello che hanno deciso di diventare”.
Il prossimo 20 novembre saranno 24 anni dall’approvazione Onu della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Per rendere omaggio a quel passaggio fondamentale verso una sempre più pieno riconoscimento dei diritti di bambini e adolescenti, il Comune e la Provincia hanno indetto, per questa mattina a Palazzo d’Accursio, una seduta congiunta dei rispettivi Consigli, di fronte agli studenti del Liceo Classico Minghetti e del Liceo Artistico Arcangeli.
“Ogni hanno scegliamo un articolo della Convenzione da approfondire in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza – spiega Simona Lembi, presidente del Consiglio Comunale, aprendo i lavori – Quest’anno focalizzeremo l’attenzione sull’articolo 29”. Cita: “Gli Stati parti convengono che l’educazione del fanciullo debba favorire la formazione della personalità e dell’identità, delle facoltà e delle attitudini mentali e fisiche, in tutte le loro potenzialità. Deve inoltre sviluppare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, dei genitori, dei valori culturali e dell’ambiente naturale, preparandolo ad assumere le responsabilità della vita”. Un primo passaggio, che sarà ulteriormente sviscerato a partire dal 10 dicembre, data della prima seduta dell’Istruttoria Pubblica che il Consiglio Comunale ha scelto di organizzare per approfondire le tante questioni legate al disagio adolescenziale.
“Il mio augurio è per un sempre maggiore sviluppo del senso civico in quelli che saranno gli adulti di domani – prende la parola Stefano Caliandro, presidente del Consiglio Provinciale – I giovani hanno bisogno di essere ascoltati: se è vero che comunicano soprattutto via web, non possiamo comunque fare mancare il nostro appoggio. Il nostro ascolto deve essere aperto, teso verso una società plurale e solidale che basi il proprio insegnamento e la propria integrazione sociale sul rispetto per tutte le culture diverse che animano il nostro territorio”.
Dopo gli approfondimenti di Paola Marmocchi, psicologa e psicoterapeuta, responsabile dello Spazio Giovani dell’Ausl di Bologna e di Annalisa Guerini, docente di Psicologia dello sviluppo e di Psicologia dell’educazione all’Università cittadina, hanno preso la parola quattro studenti dei licei presenti, per dare il proprio contributo alla riflessione sull’articolo 29, analizzandolo a partire dai principi della Costituzione Italiana.
Per la chiusura della giornata, Beatrice Draghetti, Presidente della Provincia, ha chiesto che, innanzitutto, gli adolescenti siano trattati come persone: “L’adolescente non esiste solo per diventare grande, ma in primo luogo esiste per essere se stesso. Perché si è persone in ogni fase della vita, a condizione che quella fase sia autenticamente vissuta secondo il suo significato più profondo. Perché la crescita è vero che è un cammino, ma non si cammina solo per arrivare, ma anche per vivere mentre si cammina”.
(Fonte: Redattore sociale)
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