Una legge e un dispositivo salva bebè per evitare altri piccoli morti per asfissia in auto. Nel giorno in cui tutto il mondo si è fermato a riflettere sui diritti dei bambini, torna in scena il grande quesito sulla sicurezza in auto. E non solo per quel che riguarda gli incidenti stradali. Dal Lazio arriva la promessa di una proposta di legge sui seggiolini salvavita, per evitare altre tragedie di piccoli dimenticati dai genitori in auto.
E’ stato proprio il Consiglio regionale del Lazio, per voce del presidente Daniele Leonori, a illustrare la modifica che sarà chiesta al codice della strada, annuncio fatto ieri davanti al sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis e di Andrea Albanese, papà che ha perso il suo piccolo la scorsa estate per averlo dimenticato in auto. E’ stato proprio Albanese a dare la sua testimonianza su come il problema non debba essere sottovalutato ma sia da considerare un fatto che riguarda tutti.
E mentre il mondo legislativo si interroga su soluzioni efficaci, come dispositivi di sicurezza obbligatori da installare nelle auto, due imprenditori bolognesi, Michele Servalli e Carlo Donati, hanno anticipato i tempi, inventando un dispositivo da mettere in auto, installato sotto la fodera del seggiolino e collegato all’accendisigari, che permette con un sensore di avvertire i genitori della presenza del piccolo quando il veicolo viene spento.
Un sistema più semplice che in attesa della legge e di futuri e magari più costosi dispositivi può dare una ventata di sicurezza in arrivo della prossima estate. L’azienda che produce il dispositivo è una start up, fondata dai due imprenditori, peraltro genitori di bimbi piccoli, nasce per l’occasione e si chiama – come la tecnologia che produce – Remmy, diminuitivo dell’inglese Remeber, ovvero ricordare.
Il dispositivo per ora è acquistabile solo online dal sito www.remmy.it.
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