Terapia intensiva neonatale: a Rimini assistiti 50 piccoli l’anno sotto il chilo e mezzo. Il punto in un convegno

“La famiglia nella terapia intensiva neonatale: accoglienza, dinamiche relazionali e percorsi di crescita”. L’interessante e delicato tema verrà affrontato in un convegno in programma domani, sabato 21 settembre, presso il Centro Congressi Sgr (via Chiabrera, 34 – Rimini), organizzato dalla Società Italiana di Neonatologia, dall’Università di Bologna, dalla Onlus “Vivere” e la cui segreteria scientifica è curata dall’Unità Operativa di “Terapia Intensiva Neonatale – Neonatologia” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, diretta dalla dottoressa Gina Ancora.

L’ambiente di cura del bimbo nato pretermine (cioè il reparto di Tin) deve essere il più confortevole possibile al fine di favorire l’accrescimento più armonioso possibile del paziente, anche quando clinicamente guarito e negli anni successivi. Situazione questa, per realizzare la quale la presenza della famiglia e la collaborazione coi medici e gli operatori è fondamentale. E in questo senso un’apertura più ampia possibile dei reparti di Tin è indispensabile. Di questo tema si troveranno a discutere esperti del settore provenienti da tutt’Italia a dall’estero. Tra i temi in discussione – dopo l’apertura dei lavori a cura della dottoressa Ancora e i saluti di rito (del direttore sanitario dell’A.USL dottor Saverio Lovecchio e della Direttrice Infermieristica e Tecnica dell’Azienda, dottoressa Antonietta Santullo) – il patto tra operatori e famiglia per una migliore accoglienza dei piccini; l’attaccamento e l’adattamento con nelle famiglie con bimbi pretermine e il loro percorso di autonomizzazione e di rafforzamento del ruolo genitoriale; aspettative dei genitori stessi, aspetti psicologici e organizzativi.

 L’Unità Operativa di “Tin – Neonatologia” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini fornisce assistenza a circa 3.400 nati di cui circa 50 all’anno con un peso al di sotto del chilo e mezzo, che restano in ospedale per un periodo di 2-3 mesi.

In reparto è presente la strumentazione all’avanguardia per il trattamento di patologie rare tra cui l’ipertensione polmonare che richiede terapia con ossido di azoto o la encefalopatia ipossico-ischemica che richiede trattamento con ipotermia cerebrale. E’ disponibile una termoculla compatibile con l’apparecchiatura di risonanza magnetica e che è in grado quindi di eseguire la risonanza magnetica cerebrale anche a neonati in fase critica assistiti da un respiratore meccanico.

La continuità dell’assistenza feto-neonatale è garantita dalla integrazione tra l’equipe ostetrica e quella neonatale. E’ inoltre a disposizione dell’utenza l’ambulatorio specialistico di dismorfologia, infettivologia, follow-up neurologico e l’ambulatorio per l’ecografia cerebrale, cardiaca, delle anche e renale.

L’Unità Operativa riminese è una delle poche ad avere un medico e un’infermiera certificati NIDCAP: una forma di assistenza al neonato ed ai suoi genitori che individualizza le cure in base all’ascolto e alla rilevazione di bisogni del paziente e della sua famiglia.

Dal punto di vista della umanizzazione delle cure, la Tin di Rimini è un reparto aperto con l’ingresso 24 su 24 per le famiglie. E’ presente una psicologa che può seguire le famiglie dalla  degenza in Ostetricia a quella in Tin. Il Reparto collabora attivamente con una associazione di genitori di neonati prematuri denominata  “Colibrì”.

g