Monta la protesta per il no al ripassino nelle mense scolastiche di Faenza. Stesso provvedimento peraltro adottato in molte scuole della provincia di Ravenna su indicazione dell’Ausl per combattere l’obesità. A raccogliere il malcontento di molti genitori è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Raffaella Ridolfi, che chiede un cambio di rotta.

“Nelle scuole del faentino pubbliche ed anche in alcune private non viene effettuato il ripassino – spiega – per espressa indicazione della Ausl, ovvero se i bambini desiderano ancora un po’ di una pasta o una pietanza di loro gradimento non la possono avere. Siamo d’accordo che si debba combattere l’obesità, la risposta però non possono essere misure standard, che non tengono conto delle reali esigenze dei singoli bambini sostituendosi e prevaricando il ruolo di famiglie ed insegnati”.
Secondo Raffaella Ridolfi, “in questo modo non si tiene conto delle molte variabili ed innumerevoli casi che si possono prospettare nel concreto. Forzare un bambino a mangiare ciò che non vuole non è altrettanto educativo per fargli assumere un comportamento alimentare corretto, esistono persone che mangiano tutto per un senso del dovere anche se questo le rende e le mantiene obese. Se non si vuole assecondare i bambini concedendo il bis è necessario che Ausl e gestori delle mense concordino delle opzioni e delle scelte alternative nell’ambito delle famiglie degli alimenti che garantiscano lo stesso apporto calorico a pasto nel caso in cui non vengano consumate tutte le pietanze proposte”. Ancora, secondo il consigliere comunale, “viste le innumerevoli lamentele dei genitori è necessario che vi siano controlli rigorosi, e non solo preventivi, su quanto viene servito in modo che il pasto sia completo e nutriente, protocolli troppo rigidi rischiano di creare difficoltà ai bambini alle famiglie e agli insegnanti”.
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