Forse non lo sapete ma il nostro governo ancora non ha deciso del tutto che è il momento di stare dalla parte dei bambini. Almeno quando si tratta di sigarette, i ministri si guardano bene ad approvare a larga maggioranza un divieto che farebbe solo del bene. Ha deciso insomma che non è il momento di vietare per legge il fumo in auto in presenza di bambini e donne incinte. Il comma, infatti, per ora è stato stralciato dal ddl con il quale saranno inseriti nuovi divieti di fumo come quelli nelle scuole.
Se dunque volete potete farlo. Entrate in macchina, chiudete i finestrini, accendetevi una sigaretta e fumatevela tutta d’un fiato, senza neanche pensare che lì, a qualche centimetro da voi, c’è magari un bambino i cui polmoni hanno da poco iniziato a respirare. E lo stesso vale se portate vostra moglie a partorire. Fumatele pure addosso in preda all’ansia, il nascituro ringrazierà.
Ma il ministro della Salue Beatrice Lorenzin, non ha intenzione di soprassedere su questo punto e ha deciso di spostare la battaglia politica in Parlamento. Ha dunque scritto una lettera a tutti i parlamentari, invitandoli a riflettere sull’impartanza di un provvedimento che mira a tutelare la salute dei bambini che oggi, nel nostro Paese, iniziano a fumare già a 12 anni.
Ecco il testo della lettera:
L’aveva detto e l’ha fatto. Quando in Consiglio dei ministri fu deciso di soprassedere al comma che prevedeva il divieto di fumo in auto in presenza di bambini e donne in gravidanza, il ministro della Salute aveva annunciato che la “battaglia” si sarebbe spostata in Parlamento. E così, in vista della prossima discussione parlamentare ha preso carta e penna e ha scritto direttamente a Deputati e Senatori per chiedergli di prendere un impegno forte per la salute dei bambini. Perché oggi, scrive il ministro, “i genitori hanno smesso di fumare ma i loro figli iniziano già a 12 anni”.
“Cari colleghi, cari amici, c’è un allarme culturale e sociale, prima ancora che sanitario, sul quale è necessario riflettere tutti assieme – scrive Lorenzin -. Sono stata colpita, come donna e poi come ministro, dalle statistiche che brutalmente ci dicono come i nostri ragazzi inizino ad accendere una sigaretta ormai già a 12 anni. Adolescenti che evidentemente non sono stati positivamente influenzati dalle pressanti campagne antifumo che hanno trovato largo spazio”. Ancora: “Il paradosso è che i grandi hanno “smesso di fumare” e i nostri figli invece cominciano a 12 anni. C’è qualcosa che non va. Che ci impone di reagire. Ho presentato una norma per proibire il fumo anche negli spazi aperti delle scuole, dove si radunavano professori, studenti, collaboratori scolastici, per estendere un divieto che va vissuto come un salvavita. Cosa pensereste se, andando da un medico, quello ti fumasse in faccia o permettesse il fumo nel suo studio? Nulla di più contraddittorio, nulla di più negativo. Ma parificare le scuole a quanto avviene già da tempo negli uffici pubblici, nei ristoranti, negli aeroporti, in aereo, in treno, può bastare per avere la coscienza a posto? La proposta che ho portato in Consiglio dei ministri per proibire il fumo nelle automobili di fronte a minori e donne incinte è stata da alcuni criticata come un attentato alle libertà personali, un’ingerenza dello “Stato etico” che vuole entrare in casa tua per darti ordini. Intossicare un bambino nell’angusto abitacolo della tua auto non è prova di liberalismo né un’affermazione di libertà”.
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