Il suicidio di una ragazzina, Twitter e il mondo digitale che taglia fuori i genitori

adolescenti e web: ma voi genitori quanto ne sapete?

Cari mamma e papà, siete mai stati su Twitter? Avete mai fatto un viaggio virtuale tra i cyber pensieri dei vostri figli? Bene, se non lo avete ancora fatto, fatelo. Se non avete mai acceso un computer correte a fare un corso. Se non siete pratici, allenatevi. Fatelo di notte, lontano dagli occhi curiosi dei vostri figli adolescenti ma fatelo.
Io che sono una mamma quasi Internet dipendente, sento che quello che so oggi non mi basterà per correre dietro ai miei figli quando, tra neanche dieci anni, avranno scoperto che la rete ha dei nascondigli a me ignoti.
Oggi ho fatto un viaggio tra i tweet degli adolescenti. Ho deciso, mentre navigavo in rete, di seguire un hashtag, una sorta di etichetta virtuale attraverso la quale, cliccandola, si possono rileggere tutti i tweet su quel determinato argomento.
L’hashtag conteneva la parola Novara dove una ragazzina di quindici anni si è suicidata, si pensa a causa di insulti e attacchi di bulli subiti in rete. Ho finito per restare incastrata tra decine di tweet di adolescenti arrabbiati,  delusi, ‘schifati’, da questa società che non li protegge abbastanza. Subito, mi sono messa nei panni dei genitori di questa ragazza e mi sono detta, egoista: “E a noi genitori, chi ci protegge?”.
Così, seguendo le briciole dei loro discorsi, non ho potuto fare a meno di farmi spettatore degli umori di una generazione che in un secondo ti fa rendere conto della distanza siderale che ti separa da loro.
E così, ti accorgi che devi fare in fretta, che mentre ti stai attrezzando per assicurarti che a scuola nessun bullo dia fastidio ai tuoi figli o che loro sappiano raccontarti che cosa accade o, meglio ancora, reagire, ti rendi conto che il loro mondo è già avanti. Che ora esistono gli ‘hate’, termine mutuato dai rapper, persone che odiano un gruppo di persone o una persona sola e fanno di tutto per annientarla. Tutto questo tra un tweet e l’altro, a due metri da te, il tentativo di annientare i tuoi figli va in scena davanti ai tuoi occhi.
E noi, che facciamo? Che ne dite, ci prepariamo ad armarci di fake (false identità in rete) per seguire le tracce dei nostri figli senza farci riconoscere?

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