Le famiglie sono sempre più “green” ma in senso lato. Verde non è solo ecologico, biologico, naturale. Verde è relazioni umane, voglia di comunità, intercultura, diritti dei più piccoli. Ne è convinta Nadia Bertozzi, coordinatrice del Centro per le famiglie di Forlì, che ha in mano l’organizzazione della Notte Verde dei bambini, che sabato pomeriggio dalle 15,30 alle 18,30 sarà parte integrante dell’iniziativa “L’innovazione responsabile – S-Legami”. Le attività per bambini si terranno al parco Annalena Tonelli (via Oberdan 20-25), dove associazioni di ogni tipo (circa 25) presenteranno le loro attività.
Perché un Centro per le famiglie sceglie di occuparsi di sostenibilità?
“Perché lo sviluppo sostenibile e le buone relazioni interessano tutti i nuovi genitori. Noi non potevamo mancare. In tante occasioni, oltretutto, ci siamo occupati di riuso, riciclo, lotta agli sprechi nei nostri laboratori. Non ci è nuovo, come tema”.
Che relazione c’è tra il verde e i rapporti tra le persone?
“Possiamo inserire tutte le innovazioni che vogliamo ma se non c’è condivisione tra le persone, non c’è sviluppo della comunità”.
Vi rivolgete alla fascia 0-99 anni: perché?
“Perché anche i rapporti intergenerazionali sono contemplati in questo ragionamento. Avremo l’angolo morbido per i neonati ma anche il laboratorio di piadina: gli iscritti della Banca del Tempo, per lo più pensionati, insegneranno ai bambini a fare la piadina. Vogliamo mettere insieme nonni e nipoti”.
E ci sarà anche la multiculturalità…
“Sì, è un tema che ci sta a cuore. Nel nostro Percorso Nascita oltre il 10% delle donne sono straniere. In altre attività per genitori e bimbi abbiamo comunque un’affluenza del 7/8%. Quando abbiamo organizzato il corso di formazione per baby sitter straniere, abbiamo avuto ben ottanta richieste. Se ne potevano iscrivere 25: alla fine se ne sono qualificate 21, un ottimo risultato”.
E’ stato un modo per dare un lavoro a chi non ce l’ha?
“Assolutamente sì, le 21 donne verranno inserite nel nostro elenco di baby sitter. C’è richiesta di straniere: sia da parte delle mamme connazionali, sia da genitori italiani che vogliono persone che parlino più lingue”.
Ripeterete l’esperimento?
“E’ una questione di risorse ma è probabile verso la fine dell’anno. Le donne che hanno partecipato durante il tirocinio nei nostri sevizi sono rimaste basite da come si educa, dall’attenzione che c’è, dalla qualità dei servizi”.
La città di Forlì sarà in grado di capire il valore di esperienze così diverse?
“Il tema che proponiamo è davvero contemporaneo, non è solo costruito dalle istituzioni. La città risponde, significa che sono argomenti molto sentiti”.
I genitori sono sempre più sensibili ai temi verdi?
“Assolutamente sì. Da due anni abbiamo un protocollo sui pannolini lavabili compostabili. Prima, agli incontri, venivano una decina di coppie. Oggi ce ne sono una quarantina. E anche i bambini sono bravissimi sui temi del riciclo e del riuso”.
Fin da piccolissimi?
“Sì, evidentemente i genitori li abituano da subito a non sprecare. Con Notte Verde, non a caso, noi diamo spazio e valore in qualche modo al ‘diritto a un buon inizio’ per i bambini, quindi a cibi sani, acqua pulita, buone relazioni sulla scia dell’insegnamento di Gianfranco Zavalloni e dei suoi ‘Diritti naturali dei bambini’. Diamo così concretezza ai documenti internazionali come la Convenzione internazionale diritti dei bambini”.
Il programma della Notte Verde dei Bambini è qui
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