La crisi mette a rischio anche la salute dei bambini: meno esami specialistici a causa degli alti costi dei ticket, più malattie infettive, meno medicinali, spesso molto costosi, per curare le malattie croniche.
E’ uno scenario per niente positivo quello tracciato dalla Società italiana di pediatria che ieri, a Bologna, ha chiuso il 69° congresso nazionale facendo il punto sulla situazione.
Il presidente della Sip, Giovanni Corsello, è piuttosto critico: ”Come pediatri – spiega -, osserviamo che in alcune regioni si rileva un trend di crescita di certe malattie infettive ed un peggioramento dello stato dei bimbi con malattie croniche”. Sono peggiorate, secondo i medici, le condizioni di igiene e di alimentazione dei bambini, è diminuito allo stesso tempo il ricorso alle vaccinazioni a pagamento, come quelle per meningite o Hpv, mentre diminuiscono i servizi di assistenza ai bimbi con malattie croniche.
La riduzione delle visite specialistiche, secondo Corsello, si attesta tra il 20 e il 40 per cento in tutte le regioni del Paese. Quanto al vaccino, è stato ricordato anche il caso di epidemia di morbillo in Inghilterra dove in Galles è stata anche registrata anche una vittima di 18 anni. Il calo tocca infatti anche le vaccinazioni gratuite. I medici, però, avvertono: “Il vaccino funziona se oltre il 90 per cento della popolazione è immunizzata, altrimenti il rischio aumenta per tutti”. A sottolinearlo è stato il vicepresidente Sip Alberto Villani, primario di Pediatria al Bambino Gesù di Roma.
Resta poi senza cure tutta quella fascia di bambini figli di genitori irregolari, soggetti a malnutrizione e spesso non vaccinati.

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