Domenica 21 aprile su Rai 2, alle 10,50, nel programma “A come avventura” e nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Trenta ore per la vita” andrà in onda un filmato di ricostruzione e un’intervista al ragazzo meldolese salvato nell’Unità Operativa di Cardiologia di Forlì. Il 17enne fu colto da arresto cardiaco un anno fa mentre si trovava in pizzeria. Fortunatamente un maresciallo capo dei Carabinieri, Giovanni Mastrolorito, e un’infermiera, entrambi fuori servizio e presenti nel locale, intervennero praticando la rianimazione cardiopolmonare in attesa dell’arrivo del 118, che, appena sopraggiunto, proseguì l’operazione e trasportò il paziente all’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì. Qui, la macchina del Dipartimento dell’Emergenza dell’Ausl di Forlì agì con prontezza e rapidità, salvando la vita al giovane.
“Siamo in grado di escludere che l’arresto sia dovuto a una patologia coronarica – illustra il dottor Marcello Galvani, direttore dell’U.O. di Cardiologia dell’Ausl di Forlì – si tratta presumibilmente di una malattia elettrica del cuore che andrà indagata, meno probabilmente di una miocardite; quasi sicuramente, tuttavia, occorrerà procedere all’impianto di un pace-maker con funzioni di defibrillatore”.
Se la vicenda del diciasettenne di Meldola si è conclusa col lieto fine, lo si deve al rodato meccanismo del Dipartimento dell’Emergenza dell’Ausl di Forlì. “Grazie alla stretta integrazione fra tutte le figure professionali coinvolte siamo riusciti ad agire in tempi rapidi, assicurando il buon esito della vicenda – commenta il dottor Marcello Galvani – questo caso, poi, è paradigmatico dell’efficacia della terapia intensiva rispetto a problematiche emergenti quali, appunto, l’arresto cardiaco”.
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