Chi si accontenta gode. Tanto più se, come fa sapere il ministro al Lavoro e alle Politiche sociali Elsa Fornero, i fondi erano pochi ma con il decreto del 22 dicembre il governo ha fatto un passo avanti verso le famiglie e, in particolare, verso le donne che vogliono tornare al lavoro dopo la maternità ma non trovano le condizioni per farlo, dando loro un contributo economico. Il decreto, sul quale l’ultima parola spetta ora alla Corte dei conti, porta la firma della Fornero e del ministro all’Economia Vittorio Grilli ed è stato anticipato qualche giorno fa dal Sole24ore. Ecco che cosa prevede:
A chi spettano i contributi. A farne richiesta, oltre alle lavoratrici dipendenti a tempo pieno, anche quelle part time che usufruiscono di un contributo inferiore. La domanda può essere presentata anche da chi ha già utilizzato parte del congedo parentale. Niente voucher, invece, per le donne già destinatarie di contributi che provengono dal Fondo per le politiche di pari opportunità o che sono esentate totalmente dal pagamento delle rette degli asili pubblici. Per la formazione delle graduatorie si terrà conto di Isee e data di presentazione della domanda.
E il bimbo dove lo lascio? Per gli undici mesi successivi al congedo di maternità la mamma può scegliere tra congedo facoltativo e un contributo per la baby sitter o l’asilo. Si tratta di 300 euro al mese per un massimo di sei mesi, nel caso dell’asilo, pubblico o privato che sia, il contributo sarà erogato dall’Inps direttamente all’istituto.
Congedi anche per i papà. I papà di bambini nati a partire dal primo gennaio 2013 e per i due anni successivi avranno diritto a 3 giorni di congedo, di cui uno obbligatorio e due facoltativi. Nel caso di quest’ultimi non sono cumulabili a quelli della mamma. I giorni di congedo sono retribuiti al 100% e valgono anche per padri adottivi o affidatari. Secondo quando prevede l’articolo 2 del decreto il padre deve comunicare all’azienda la richiesta dei giorni di congedo con 15 giorni di anticipo e per iscritto, possibilmente legati all’evento nascita in base alla data prevista del parto.
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