“Mamma ho voglia di piada col salame”: il piccolo Greg aspetta il secondo trapianto di reni. La donatrice sarà forse la mamma

“Mamma, allora, quando facciamo questo benedetto trapianto che ho voglia di mangiare un sacco di piada con il salame?”. Gregorio Guidi, sette anni, sa bene cosa lo aspetta. Quando ne aveva solo quattro ha subito il primo trapianto di reni ma una trombosi ha costretto i medici all’immediato espianto. A breve tornerà in sala operatoria, con molta probabilità a Pisa, per il secondo tentativo. L’ipotesi che la donatrice sia sua madre, Morena Ranocchini, è più che reale: “Ho fatto tutti gli esami – racconta lei – ma i medici stanno considerando anche l’opzione di un trapianto incrociato. Io potrei donare ad un altro bimbo in lista d’attesa, e un secondo donatore compatibile con Greg potrebbe donare a lui”. Gregorio soffre di una malattia rara, la glomerulo sclerosi focale, che lo ha portato al collasso dei reni nei primi mesi di vita: “Dai tre agli undici mesi ha avuto una malattia del sangue che sembrava poi risolta. Invece, dopo qualche giorno, il referto degli esami non andava bene e ci hanno mandati a Milano in un centro specializzato in nefrologia pediatrica”. E’ lì che il papà ha portato i cascioni (le piadine ripiene di erbe) da San Marino, dove la famiglia vive, per festeggiare il primo compleanno del suo bambino.
Da quel momento in poi, la vita di Greg e dei suoi genitori non è più stata la stessa. La terapia farmacologica, infatti, non aveva funzionato e l’unica strada era la dialisi peritoneale: “Siamo andati avanti così per cinque anni

Il piccolo Gregorio nella sua casa di San Marino con i clown volontari

e mezzo – racconta Morena – con sedute a domicilio ogni sera e ogni notte. Nella nostra zona quello di Greg era il secondo caso di Gsf, al di fuori dell’ospedale i servizi erano del tutto impreparati”. Così Morena ha dovuto rinunciare a lavorare per seguire suo figlio: “Il nido ci è stato sconsigliato, una normale influenza per lui è molto più aggressiva e prolungata. A casa, quando io, mio marito o Federica, l’altra nostra figlia di 16 anni, prendiamo un raffreddore, dobbiamo girare con le mascherine”. Morena, però, ha insistito per mandare Greg alla materna: “Volevo che socializzasse, per i primi tre anni di vita è stato sempre e solo con me. Ha frequentato di rado, con orario ridotto. I servizi educativi, c’è da dire, non sono preparati ad accogliere un bambino malato”. Greg, infatti, ha spesso nausea, vomito, mal di testa. Essendo ipotonico, fa fatica a correre. Deve seguire una dieta iposodica. Ora che è in prima elementare, le cose vanno un po’ meglio: è passato all’emodialisi, con tre sedute settimanali all’ospedale di Stato. E aspetta il nuovo trapianto: “Sono più speranzosa che spaventata – dice Morena – perché immaginare che Greg possa stare meglio è davvero un pensiero bellissimo. Lui soffrirà, avrà male. Ma non ho paura. Hai presente quando devi partorire? Sai che il dolore sarà atroce ma dopo avrai in braccio il tuo bambino”.

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Commenti:

  1. Sono non felice, ma stra-felice che Greg stia meglio. Vedrai che col passar del tempo si riprenderà totalmente e potrà mangiarsi la sua piadina con il salame e soprattutto correre con gli altri bimbi. Forza Morena e Luca tutto si risolverà per il meglio! Un caloroso abbraccio!!

  2. Questa notizia ha colmato il mio cuore di gioia e felicità. Ho avuto l’occasione di conoscere Greg (come si vede dalla foto) e sono onorata di aver passato un pò del mio tempo con lui…lo farei e rifarei altre 1000 volte. Greg sicuramente è un bimbo forte e mangerà la sua piada, ma al suo fianco ha dei dinosauri di genitori e una sorella fantastica…. In bocca al lupo per tutto! Daniela/Plita

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