Forlì: nel 2012 sono nati 1.409 bambini. Il 70 per cento delle mamme ha scelto il parto naturale

Sono 1.409 i nuovi nati a Forlì nel 2012, sostanzialmente in linea con il 2011 (1.424). A differenza dell’anno precedente, si registra una parità in termini di sesso dei neonati, con 705 femminucce e 704 maschietti, mentre dai 12 parti gemellari del 2012, sono nate 14 bimbe e 10 maschi.
Il semestre più prolifico è risultato il secondo, da luglio a dicembre, con 730 nascite, contro le 670 del primo. Il mese che ha fatto segnare il maggior numero di nuovi vagiti è stato settembre, quando sono venuti alla luce 131 bimbi. Per quanto riguarda i bambini stranieri, a Forlì ne sono nati complessivamente 490. Da sottolineare la significativa riduzione dei tagli cesarei, passati dai 416 del 2011 (29,4%), ai 363 del 2012, pari al 26%, dato inferiore sia alla media regionale sia a quella nazionale. “Tale diminuzione, in un periodo nel quale è estremamente facile cadere nella cosiddetta “medicina difensiva”, è un significativo indice di qualità e appropriatezza di cura – commentano Andrea Amadori, in questi giorni responsabile facente funzione dell’Unione operativa di Ginecologia-Ostetricia dell’Ausl di Forlì, diretta da Claudio Celestino Bertellini, e Sylvie Cignani, coordinatrice ostetrica –. Un importante contributo al raggiungimento di questo risultato è venuto dal percorso del parto per via naturale dopo precedente cesareo, segno di una maggiore attenzione alla fisiologicità dell’evento, sicuramente meno traumatico del parto operativo. Inoltre, la nostra unità ha partecipato attivamente, nel 2011-12, al progetto “Giù la testa”, che ha ricevuto elevato consenso da parte delle gravide coinvolte”. Lo studio si proponeva di valutare l’efficacia di un trattamento basato sulla moxibustione e agopuntura con lo scopo di favorire il rivolgimento spontaneo di feti in presentazione podalica ed evitare così il cesareo, approccio ostetrico attualmente consigliato in tali casi.
In questi primi giorni del 2013, ci sono già stati 8 parti, di cui 3 con taglio cesareo. La prima ad aprire le danze è stata una bimba albanese.
Più del 70% delle future madri, infatti, ha scelto il parto in analgesia non farmacologica, ovvero con metodiche quali il travaglio in acqua, posizioni alternative, assistenza one to one continua da parte delle ostetriche, mentre il 19%, pari a 218 donne, ha optato per quello in analgesia epidurale, servizio effettuato gratuitamente, 24 ore su 24.

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