Via libera al sesso in gravidanza. Parola di esperto

Il sesso durante la gravidanza è benefico, l’uomo che assiste la compagna durante il parto non cambierà approccio verso di lei. I miti da sfatare, in tema di sesso e gestazione, sono molti. Lo sa bene Angelo Lofino, sessuologo che opera a Ravenna e che riscontra il problema di un blocco della vita sessuale a causa della gravidanza (o del parto) in circa 40 coppie su 100.
Dottore, perché i neogenitori sono così spesso alla prese con problemi sessuali?
“Molte coppie arrivano in terapia all’inizio della gravidanza, quando per paura di fare male al bambino, di schiacciare la pancia, di influenzare il nascituro, s’interrompono o si riducono drasticamente i rapporti”.
Sono giustificate, queste precauzioni?
“No. A parte i primi tre mesi, quando consiglio di non avere rapporti troppi intensi e di evitare le posizioni che prevedono un maggiore carico per la donna, per il resto il sesso in gravidanza è benefico sia per la donna che per l’uomo”.
E dopo il parto, che succede?
“Innanzitutto non è provato scientificamente che se l’uomo vede la sua donna partorire la vedrà poi con occhi diversi. Così come per lei la paura del parto viene superata dalla gioia di stringere tra le braccia il bambino, allo stesso modo i timori dell’uomo di percepire la sua donna in maniera diverso vengono dissipati dall’emozione di quel momento. L’uomo, poi, in genere sta dalla parte del viso della donna, quindi non è costretto a vedere tutto quello che succede”.
Ma quando il bimbo è nato, la vita sessuale non torna come prima. Almeno non subito…
“Io dico sempre che dopo i primi 40 giorni la vita sessuale può tornare quella di prima. Ma ci sono molti motivi a causa dei quali questo non avviene. Motivi psicologici, che portano la donna a focalizzarsi quasi esclusivamente sul bambino e motivi fisici, dovuti sia alla prolattina che riduce la libido, sia alla scarsa lubrificazione vaginale, con la conseguente paura del dolore e delle lacerazioni”.
Quali coppie sono in grado di tornare alla normalità?
“Quelle che in genere prima del parto non avevano avuto problemi. Oppure quelle che già in gravidanza si erano lasciate aiutare. Spesso fare un figlio è per la coppia un modo per provare a risolvere incomprensioni. In questo caso, però, il bambino diventa ancora di più un motivo di allontanamento”.
C’è un’età in cui si è maggiormente esposti a problemi sessuali?
“Non questione di età ma di emancipazione e preparazione culturale. E’ questo che fa la differenza”.

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