Gravidanza a rischio e lavoro: cosa cambia

Gravidanza a rischio: per restare a casa dal lavoro ora ci si rivolge all’Ausl

Nuove procedure per le donne incinte che, di fronte a una gravidanza a rischio, devono chiedere l’astensione anticipata dal lavoro. Dal 5 novembre, infatti, la lavoratrice deve presentare la richiesta con allegato il certificato medico all’Ausl di residenza e non più alla Direzione territoriale del lavoro.
Per il rilascio del certificato che attesta la gravidanza a rischio, la donna può rivolgersi a un ginecologo del Servizio sanitario regionale (ad esempio il ginecologo del Consultorio familiare o di altra struttura dell’Azienda sanitaria) o a un ginecologo libero professionista, in questo caso, però, deve comunque sottoporsi ad ulteriore accertamento in una struttura pubblica.
Una volta consegnata tutta la documentazione, l’Ausl rilascia un provvedimento in triplice copia, per la mamma, per l’Inps, per il datore di lavoro. Mentre l’Azienda sanitaria provvede ad inviare la copia all’Inps, la donna dovrà rilasciarla al suo datore di lavoro e recarsi comunque all’Istituto di previdenza per richiedere l’indennità di maternità.
Per informazioni su dove andare per il certificato di gravidanza a rischio (o per l’accertamento in caso di certificato rilasciato da un ginecologo libero professionista) e su dove andare per richiedere il provvedimento di astensione anticipata – interdizione dal lavoro è possibile chiamare il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato e i prefestivi dalle 8.30 alle 13.30.
Le stesse informazioni possono esser consultate sulla Guida ai servizi http://guidaservizi.saluter.it  scrivendo nel campo cerca “gravidanza a rischio”. La guida è consultabile, oltre che su Saluter, su tutti i portali web delle Aziende sanitarie.

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