A Pieve Cesato una nuova scuola parentale: la giornata inizia con l’assemblea dei bambini

La campanella non suona. A Pieve Cesato, dove sulle orme di un’esperienza appena conclusa partirà in settembre una nuova scuola parentale, il primo momento della giornata in classe sarà l’assemblea: “Come vi sentite bambini? Che cosa avete voglia di fare?”. Del resto alla base della filosofia delle quattro famiglie che hanno aderito al progetto di Zebra Gialla c’è la pedagogia non direttiva: no a lezioni frontali, no a principi gerarchici, no a metodi impositivi. Sì, invece, all’idea che vengano coltivati gli interessi degli alunni, nati anche spontaneamente, magari lì sul momento: “Vogliamo che i nostri figli – spiega Cecilia Fazioli di Zebra Gialla, una delle mamme coinvolte nel progetto – imparino dall’esperienza. Ci piace pensare ad un’educazione incidentale: accade qualcosa, per esempio l’osservazione di una foglia, l’adulto raccoglie lo stimolo e lo trasforma in apprendimento”.

A istruire i bambini non saranno, come nelle classiche scuole parentali, i loro genitori. Né tantomeno gli scolari – tutti in età da prima o seconda elementare – faranno scuola a casa loro. E’ stata una famiglia di Pieve Cesato a mettere a disposizione del progetto la propria abitazione. E l’insegnante sarà un educatore assunto da Zebra Gialla e pagato dalle famiglie. Per ora l’ipotesi è che il costo a carico di ogni famiglia sia di circa 250 euro al mese: “Non più di quanto si spende in una scuola privata”, sottolinea Cecilia. L’auspicio è, in ogni caso, che altre famiglie aderiscano, in modo da poter abbassare di più i costi o da poter coinvolgere un secondo educatore. “Noi mamme, invece – continua Cecilia – parteciperemo a turno alla preparazione dei pasti e alle pulizie”.

A distinguere la scuolina perentale di Pieve Cesato da altre esperienze simili è l’aspetto zooantropologico, come da missione di Zebra Gialla: “Ci saranno l’asino e l’asinello, le oche e le galline. Il contatto con la natura, e in particolare con gli animali, conta per noi moltissimo sul piano dello sviluppo relazionale del bambino con gli altri. Il rapporto con gli animali è educativo, apre la mente, sviluppa molte capacità“.

Altra caratteristica, i genitori coinvolti hanno intenzione di avviare esperienze di scambio per raccontarsi a chi, magari, pensa che un progetto del genere sia da reazionari o da anarchici: “Chi fa scelte come le nostre ci vede come isolati dal mondo: favorire momenti di confronto ci sembra quanto mai necessario”. L’11 giugno, durante un incontro su infanzia e natura alla libreria Mellops di Faenza, si parlerà anche della scuola parentale di Pieve Cesato. “Teniamo molto anche alla supervisione: a Bologna c’è una realtà di scuola parentale che negli anni si è allargata sempre più, arrivando a coinvolgere trenta bambini. Ci piacerebbe non restare confinati e collaborare con loro”.

In questo articolo ci sono 5 commenti

Commenti:

  1. Sono assolutamente d’accordo con Silvia. Non è un “tornare indietro”…. E’ prendere il meglio da quello che ci manda l’Universo, attraverso le competenze di chi ha avuto questa meravigliosa idea. Complimenti !

  2. Andrea n0n so chi sei ma chiediti come mai ci sia bisogno di scuole del genere…non hai figli immagino, nè ha mai messo piede in una elementare statale o comunale!! inoltre Rousseau ha vissuto scrivendo cose come l’Emilio dove paventava come educare i figli, mentre lui i suoi li aveva piazzati in orfanotrofio…non è un buon esempio da portare, carissimo e coltissimo Andrea!!!

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