Una cinquantina di famiglie di Ravenna inizierà a ricevere presto, e continuerà a farlo per circa otto settimane, una scatola con materiali di scarto da utilizzare per realizzare giocattoli. Il progetto di “Diritto al gioco” nasce dal fatto che gli operatori e i loro laboratori, quest’anno, sono stati esclusi dal mondo della scuola a causa del Covid e per incontrare di nuovo genitori e bambini dovranno aspettare la primavera e le iniziative all’aperto, come Ludica, che di teneva in Darsena Pop Up.

“Il progetto sperimentale si chiama Toy Boxes – spiega Renzo Laporta – e trae ispirazione da quello che durante il lockdown della scorsa primavera, a Londra, ha fatto Adventure Playground consegnando a casa delle famiglie meno abbienti scatole con i materiali per disegnare e colorare. Adattando quel modello ai nostri obiettivi, abbiamo pensato di lanciare alle famiglie due sfide. La prima è quella di costruire giocattoli, dai più semplici ai più complessi, facendo solo uso di perni e colle. La seconda è quella di lasciare spazio alla creatività, inventando nuovi modi per giocare. Uno scopo particolarmente interessante in un periodo come questo, invernale e soggetto a limitazioni”.

L’invito lanciato alle famiglie, oltre a quello di rimboccarsi le maniche per dar vita a nuovi giocattoli, è quello di restituire agli organizzatori ciò che è stato fatto: “Con una foto, un messaggio ma anche organizzando momenti online potremo avere un feedback rispetto a quanto è stato realizzato”. A distribuire i kit saranno anche “Tra le nuvole”, “CittAttiva” e “Arci”: “Nel caso dovessimo ricevere altre richieste, ci attiveremmo per trovare nuove risorse ed estendere il progetto. Non è un periodo facile, in ogni caso. Ci sono tanti limiti e calibrare le energie è tutto fuorché scontato. Siamo comunque curiosi di vedere che cosa succederà. A parte qualche istruzione sulle parti più tecniche, lasceremo il resto all’immaginario dei partecipanti”.

A questo link l’informazione dettagliata del progetto