“Sono vicino al dolore straziante di chi ha perso un figlio. Cureremo la signora con tutte le nostre forze e le nostre capacità, alla famiglia il massimo supporto per qualsiasi necessità”. Sono le parole che l’assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna Sergio Venturi ha detto in merito al caso di una donna 33enne di origini albanesi ricoverata in Terapia intensiva, in prognosi riservata, al Maggiore di Bologna dopo che sabato, febbricitante e alla 32esima settimana di gravidanza, ha partorito con taglio cesareo un bimbo già morto.
Una Commissione clinica esterna all’Azienda Usl di Bologna è stata istituita ieri con il compito preciso di accertare eventuali carenze assistenziali.
“Attenderemo tutte le relazioni e l’esito degli approfondimenti, ma è assolutamente necessario capire cosa è accaduto sabato scorso al Pronto soccorso ostetrico – afferma Venturi -. Se verranno verificate eventuali sottovalutazioni o, ancor peggio, omissioni assistenziali, saremo inflessibili: chi non agisce con estrema professionalità, correttezza e mettendo al primo posto, sempre, la salute e la cura del paziente, non può stare in ospedale. E proprio per fare chiarezza in tempi rapidi e per accertare ciò che è successo, oggi stesso abbiamo istituito una Commissione clinica esterna all’Azienda sanitaria. Siamo chiaramente determinati a fare piena luce su quanto è successo e ad accertare ogni responsabilità”.
Sul caso è stato aperto un fascicolo. I Nas, intanto, hanno iniziato ad acquisire cartelle e testimonianze.
La donna, residente a Castiglione de’ Pepoli, ha già un altro figlio. Dopo che si è presentata al pronto soccorso dell’ospedale di Vergato, è stata trasferita con ambulanza e automedica 118 al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore.
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