Resterà aperta fino al 27 gennaio, nel Corridoio Grande della Biblioteca Classense di Ravenna, la mostra ʺMamma e babbo carissimi… Letterine di Natale dalla metà dell’Ottocento agli anni Cinquanta del Novecento dalle collezioni di Vittorio Pranziniʺ

 
L’esposizione, a cura di Daniela Poggiali (Biblioteca Classense) e Vittorio Pranzini, testimonia l’ormai consolidata attività di collaborazione tra la biblioteca e alcuni tra i più importanti collezionisti ravennati, i cui materiali ben si relazionano con l’ampio patrimonio della Classense, creando un rapporto osmotico e producendo considerevoli risultati in termini di conoscenza e valorizzazione dei documenti.

Sono esposte otre 160 letterine di Natale, raccolte da Vittorio Pranzini nel corso degli anni allo scopo di salvaguardarle dalla distruzione e dall’oblio e per mantenere viva una tradizione legata ad un particolare momento della vita dell’infanzia, quello delle feste natalizie. Ogni esemplare esposto è un pezzo unico e testimonia, tramite la decorazione, la grafia, il contenuto e la firma, la personalità del piccolo autore e, contemporaneamente, rivela alcuni aspetti del contesto socio educativo in cui è nato.

Le letterine esposte, per la maggior parte italiane ma con esemplari anche di altri Paesi europei, sono state scritte in un arco temporale di cent’anni, fino agli anni Cinquanta del Novecento. Osservando gli esemplari esposti si può vedere come questa tradizione si sia mantenuta nel tempo quasi invariata, sia nell’uso delle carte decorate sia nello stile letterario nonostante i cambiamenti sociali intercorsi.
La letterina di Natale costituisce un tipo molto particolare di corrispondenza, nel quale si possono riconoscere certe caratteristiche ricorrenti: secondo la tradizione non viene spedita ma posta furtivamente, durante il pranzo di Natale sotto il piatto del babbo; è indirizzata a persone con le quali si convive e quindi, di solito, non si instaurano rapporti epistolari; contiene un messaggio che risponde a precisi canoni, pressoché immutati nel tempo; è un fatto legato all’infanzia e sparisce con essa; viene usata una carta da lettere speciale, variamente decorata e non richiede risposta scritta ma calorosi ringraziamenti verbali, meglio se sono uniti a tangibili segni di riconoscenza.

Ci troviamo insomma di fronte a documenti particolarmente complessi, raccontati nelle otto sezioni che compongono il percorso di mostra, relative ai seguenti aspetti: la varietà degli esemplari prodotti, i numerosi elementi decorativi, il tipo di grafia usata, il contenuto nella sua evoluzione tra Otto e Novecento, gli esemplari di provenienza europea, i diversi usi della letterina e, infine, una selezione di letterine non scritte.

 

ORARI
da martedì a sabato ore 9-19; domenica e lunedì ore 14-19
chiuso i festivi, il 24 e il 31 dicembre
ingresso libero