Quali sono i problemi di coppia? Cosa sbagliamo, quando stiamo con una persona? I figli riparano o rompono i rapporti? Che ne sarà, con il tempo, dei problemi non risolti e accumulati? A queste e a molte altre domande proverà a dare una risposta Jessica Stolfi, psicologa psicoterapeuta, durante il ciclo di incontri “La coppia: come risolvere in due problemi che da soli non si avrebbero” in programma a partire da martedì 2 ottobre alle 21 (e poi per i due martedì successivi, sempre alla stessa ora) alla Casa dei Sammauresi di San Mauro Pascoli (via del Centro 2).

Gli incontri, a ingresso gratuito e aperti sia alle coppie che ai singoli, nascono dal fatto che le coppie, oggi, comunicano sempre meno: “A parole si è spesso a favore delle relazioni, anche di lunga durata. Ma nei fatti, si investe poco impegno nel migliorarle. Un fenomeno che vedo anche nei giovanissimi: dopo poco, iniziano le insoddisfazioni, si comincia a riporre troppa fiducia nel fatto che l’altro cambierà e che il tempo migliorerà le cose”.

Invece no: “I problemi non risolti restano, si stratificano e aumentano la frustrazione. Tra le conseguenze, ci potrà essere la ricerca di un’altra persona, quindi il tradimento. Ma anche il riversare l’insoddisfazione su altre passioni, anche in modo esagerato e ‘dipendente'”. E se i problemi, sotto sotto, ci sono ancora, quando arriva un bambino sarà molto difficile sistemarli una volta per tutti: “Solo raramente un figlio ripara, molto più spesso fa da cassa di risonanza a questioni ancora aperte. E nelle coppie simbiotiche, quelle che prima della genitorialità erano molto unite, può spezzare quel legame, occupando spazio e tempo”.

Lo stesso spazio e lo stesso tempo che invece si liberano quando i figli, ormai grandi, escono di casa: “Il famoso ‘nido vuoto’ esiste ancora. Se il figlio, fino a quel momento, aveva fatto da copertura a problemi rimasti lì, quei problemi si ripresenteranno inesorabilmente. E ci vorrà molto impegno per affrontarli”. Del resto, negli ultimi decenni i bambini e l’infanzia in generale hanno assunto un’importanza mai avuta prima: “Non è qualcosa di sbagliato, anzi. Ma in certi passaggi evolutivi è necessario far capire ai figli che non sono sempre al centro ed è altrettanto fondamentale che la coppia si riappropri della propria dimensione”.

Ma si può imparare tutto questo? “Senz’altro, partendo prima di tutto da un lavoro su se stessi, dalla consapevolezza di sé. Perché una relazione non chiuderà le nostre vecchie ferite né tantomeno ci farà trovare un benessere assoluto. Se stiamo bene con noi stessi, evitiamo di scaricare sull’altro angosce, paure, frustrazioni”. Senza contare l’aspetto comunicativo: “Ci sono strategie efficaci che si possono imparare. Quando sappiamo già come andrà a finire il discorso, quando sappiamo già che l’altro ci svaluterà, significa che qualcosa non funziona. E ci dobbiamo rimboccare le maniche per provare a migliorare la relazione”.

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