Ha ingoiato una pila rotonda, a bottone, di quelle che si usano per orologi e telecomandi. Per fortuna le è stata prontamente rimossa dall’esofago prima che potesse fare danni irreversibili. Così è stata salvata una bambina di 14 mesi all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino.

Il delicato intervento, eseguito in endoscopia senza bisogno di effettuare incisioni, è perfettamente riuscito. La bambina era stata trasferita d’urgenza alla struttura torinese dall’ospedale Santa Croce di Cuneo, dove era stata portata dalla sua abitazione di Alba. La piccola, che è rimasta intubata e in prognosi riservata nel reparto di rianimazione per alcuni giorni, è stata trasferita nel reparto di chirurgia. Adesso è fuori pericolo. 

Le pile al litio rappresentano uno dei pericoli maggiori per i bambini in caso di ingestione. La rivista Pediatrics nel 2102 ha pubblicato uno studio con foto per dimostrare i danni che le pile possono provocare ai tessuti umani. Le mini batterie, inserite in un wurstel, lo hanno corroso, come fosse cotto al barbecue. Effetto tanto più devastante quanto più piccoli sono gli organi.

Secondo la ricerca pubblicata su Pediatrics, condotta dal Center for Injury Research and Policy del Nationwide Children’s Hospital di Columbus, nell’Ohio, i dati sulle visite ai pronto soccorso statunitensi, tra il 1999 e il 2009, dimostrano che il trend è in forte crescita. Sono stati monitorati tutti gli accessi per masticazione, ingestione o inserimento nel naso o nelle orecchie delle mini batterie, rilevazione possibile grazie ai dati del National Electronic Injury Surveillance System. Le batterie a bottone sono state protagoniste dell’83,3% degli accessi, con una media di 3.289 casi all’anno.

Per evitare qualsiasi contatto dei bambini con le piccole pile piatte basta seguire semplici accorgimenti: tenere sempre in un posto alto telecomandi di garage, assicurarsi che le bilance elettroniche abbiano il vano pile ben chiuso, non sostituire mai le pile vicino ai bambini e buttar via subito quelle sostituite.