Si contano almeno quindici metamorfosi della fiaba “La Bella e la Bestia”, senza tener conto delle trasposizioni cinematografiche. Il Novecento e l’oggi sono attratti da questa storia, che è stata analizzata e interpretata in modi diversi, e che, allo stesso tempo, si tende a rendere innocua nel ridurla a fiaba per bambini. “Bellinda e Bestia” è uno spettacolo di teatro/danza, messo in scena dai ragazzi della Compagnia del Pratello, con la regia di Paolo Billi e Elvio Pereira De Assunçao, in cui la componente visiva ha un ruolo fondamentale nella tessitura complessiva: i disegni di Carmina Tramite scandiscono in contrappunto le scene, in cui si sviluppa la storia, che si conclude in modo “inatteso”, rubando il finale alla fiaba popolare. L’impianto scenico è caratterizzato dalla presenza di tante e diverse porte, che trasformano continuamente lo spazio in stanze, padiglioni, corridoi e labirinti, dove la presenza femminile è protagonista giocosa e ironica dei mutamenti, mentre le presenze maschili abitano le porte, entrano, escono, o sono in attesa, o sbirciano, o fuggono in un dedalo senza fine.

“Bellinda e Bestia” sarà in scena per quattro serate con due compagnie diverse: oggi e domani saranno in scena i ragazzi dell’Istituto penale Minorile di Bologna insieme a due studentesse del Liceo Laura Bassi e due attrici di Botteghe Moliere; mentre il 7 e l’8 settembre saranno in scena i ragazzi dell’Area Penale Esterna, insieme ad un gruppo di minori stranieri non accompagnati (inseriti nel sistema SPRAR) e due attrici di Botteghe Moliere.

Per quindici anni (dal 1999 al 2014) a Bologna ogni anno, nel mese di dicembre, 1.400 cittadini entravano nel teatro dell’Istituto Penale minorile per assistere allo spettacolo teatrale realizzato dai ragazzi. Dal 2015, nonostante le attività laboratoriali proseguano con costanza, l’evento pubblico è stato sospeso, a causa di problemi di agibilità. La sospensione ha comportato la perdita della più importante occasione di incontro tra Istituto Penale Minorile e città che Bologna avesse mai conosciuto. Con il recente restauro della zona verde del carcere (campo sportivo e giardino) si è creata la possibilità di un’apertura alla cittadinanza in occasione del nuovo spettacolo.

Lo spettacolo conclude un’intensa estate di attività laboratoriali che hanno impegnato i ragazzi su diversi fronti. Nel mese di giugno e luglio i laboratori di scenografia condotti da Irene Ferrari al PraT con i ragazzi dell’Area penale esterna; contemporaneamente i corsi dell’IIPLE all’interno dell’Istituto Penale Minorile condotti da Gazmend Llanaj nell’ambito di percorsi formativi per l’inclusione socio-lavorativa dei giovani; nel mese di agosto il laboratorio teatrale diretto da Paolo Billi e da Elvio Pereira De Assunçao con le due diverse compagnie.

Questo progetto si inserisce nel più ampio Stanze di Teatro Carcere 2018 del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, l’associazione che riunisce le realtà che operano in carcere con progetti teatrali a Forlì, Parma, Modena, Castelfranco, Reggio Emilia, Ravenna, Ferrara e Bologna, nell’ambito di un Protocollo d’intesa con la Regione Emilia-Romagna, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziarie e il Centro Giustizia Minorile Emilia Romagna e Marche.

Fondamentali i contributi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, che sostengono le attività con i minori e i giovani adulti in carico ai Servizi di giustizia Minorile, e il piccolo sostegno di Ottica Garagnani, che con continuità promuove le attività estive del Teatro del Pratello.

L’ingresso è subordinato al permesso dell’autorità giudiziaria competente.

Per partecipare è necessario inviare copia di un documento di identità a teatrodelpratello@gmail.com e attendere conferma dell’avvenuta autorizzazione.

Ingresso unico: 10 euro.