Le stanze sono una distesa di giocattoli: “Non guardare il disordine”. Quando era sempre sul filo della precisione e dell’ossessione, Sara Rontini non immaginava certo che un giorno, a soli 27 anni, si sarebbe ritrovata con tre bambini in giro per casa.
Faentina, sposata con Michel, Sara è stata una ragazzina anoressica. Cominciò tutto dodici anni fa, quando frequentava il liceo scientifico con ottimi voti: “Iniziai a eliminare dalla mia alimentazione prima i carboidrati, poi i grassi, finché non mi rimase più niente da mangiare. La bilancia segnava quaranta chili e venni ricoverata in Pediatria a Ravenna, dove ricevetti la diagnosi”.
Una volta rientrata a casa, il declino del peso continuò: “La volta in cui mi accorsi che ero 32 chili, lo ammetto, mi spaventai parecchio. Ero brava a controllarmi con il cibo? Bravissima. Ma non lo ero altrettanto nell’arrestare il mio dimagrimento. E il terzo ricovero fu un po’ quello della svolta: mi resi conto che non volevo scappare da quella stanza, che desideravo mi aiutassero davvero”.
Oggi Sara guarda a quel periodo senza patemi: “Una spiegazione è difficile da avere. Forse ero predisposta, forse i miei genitori, con la loro protezione e il loro amore incondizionato, hanno puntato tutto su di me, che non ho fratelli né sorelle. Fatto sta che non ho paura. La mia vita è piena dei miei bambini: Sofia che ha quasi quattro anni, Leonardo di due e Michela di sette mesi”.
Ma soprattutto Sara è volontaria dell’associazione “sulleALIdelleMENTI”, che le consente di ragazzi e ragazze che soffrono di disturbi del comportamento alimentare: “Mi piace sentirmi utile, dopo quello che ho passato. Le persone hanno storie e passati diversi ma in tante cose, come le manie e le strategie per evitare di mangiare, ritrovo la Sara di allora. Spero solo che i miei figli, un giorno, non ne soffrano”.
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