La mamma di Rosita, 16enne suicida: “Ci amavamo”

 

“Sono entrata nella casella di Rosita per vedere delle vecchie mail in cui noi due ci messaggiavamo, dicendoci reciprocamente cose affettuose e leggere, gioiose, gioviali, perché quello era il nostro rapporto, un rapporto d’amore, confidenziale, intimo…”. Sono le parole che la mamma di Rosita Raffoni, la 16enne che il 17 giugno del 2014 si buttò dal tetto del liceo classico di Forlì, ha pronunciato ieri in corte d’assise. Parole riportate da Il Resto del Carlino in merito a un processo molto delicato che vede i genitori della ragazza accusati di maltrattamenti fino alla morte. Il papà deve rispondere anche di istigazione al suicidio.

All’ipotesi dell’accusa seconda la quale la casella elettronica di Rosita sarebbe stata maneggiata da qualcuno per cancellare messaggi scomodi, la madre (che si chiama Rosita, come la figlia), ha risposto così: “Volevo solo leggere i messaggi di Rosita, quelli in cui emergeva una ragazza innamorata della propria famiglia, perché quelli, nel 2015, erano i giorni in cui vennero fuori i documenti dell’accusa in cui Rosita ci dipingeva come dei mostri. Ma così non era, noi ci amavamo. Purtroppo però quella casella era vuota. E di quei messaggi d’amore non resta traccia”.

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