Un intervento eccezionale. Una storia a lieto fine. Un esempio di buona sanità. Due giovanissime vite salvate in un colpo solo. Una famiglia strappata al lutto e alla disperazione. Tutto grazie alla bravura e alla professionalità dei medici della Città della salute di Torino. Si tratta di due fratellini, vittime di un incidente domestico, purtroppo non infrequente: avevano bevuto soda caustica. Il classico caso da avvelenamento. Decisivo un intervento chirurgico durante il quale lo stomaco è stato letteralmente spostato e portato all’altezza del collo, al posto dell’esofago ‘bruciato’ dalle sostanze chimiche. E’ la prima volta che un’operazione del genere viene eseguita con successo su pazienti così giovani.

La vicenda comincia la scorsa estate quando la piccola M., 4 anni, e il fratellino G., 5, bevono per errore una sorsata di liquido corrosivo per uso idraulico, incautamente travasato in una bottiglia di una comune bevanda. All’ospedale infantile Regina Margherita di Torino vengono presi in carico dall’équipe dei gastroenterologi pediatri, guidati dal dottor Pier Luigi Calvo, facente parte del dipartimento di Pediatria della Città della Salute di Torino.

La diagnosi è esofagite da caustici: un’infiammazione molto grave dell’esofago. E’ la bambina a preoccupare maggiormente: “L’esofago rapidamente si era chiuso completamente su se stesso (vedi foto della radiografia) a circa tre centimetri al di sotto della gola – spiega la Città della Salute -. Per nutrirla è stato necessario posizionare chirurgicamente una sonda direttamente nell’intestino”.

Il fratellino apparentemente sembra invece aver ricevuto un danno minore ma poi l’infiammazione progredisce inesorabilmente verso una “cicatrizzazione anomala e destruente dell’esofago”, con impedimento al bambino di mangiare per bocca ed obbligo ad una nutrizione artificiale in vena.

La radiografia dell’esofago della bambina (Foto Facebook)

Un vero calvario – spiegano i medici – purtroppo indispensabile per i bambini e per la loro famiglia, durato circa un anno, nell’attesa che si stabilizzassero i fenomeni infiammatori degli organi vitali intorno all’esofago (trachea, bronchi ed aorta toracica) e che entrambi i bambini potessero essere sottoposti ad un pesante e delicato intervento chirurgico, con finalità salvavita, al tempo stesso resettive e ricostruttive”.

Tra fine 2017 ed inizio 2018, l’équipe del professor Renato Romagnoli ha proceduto su entrambi alla rimozione dell’esofago malato (‘esofagectomia’) ed al suo rimpiazzo con lo stomaco spostato all’altezza del collo. Precisamente “l’intervento è culminato nella trasposizione dello stomaco rimodellato a tubo (‘tubulo gastrico’) fino al collo di entrambi i bambini”. Una tecnica innovativa applicata per la prima volta su pazienti così piccoli e debilitati.

“A distanza di pochi mesi dall’intervento, dopo l’ultimo controllo di ieri, entrambi i bambini stanno bene – concludo i camici bianchi piemontesi – e sono in grado di nutrirsi per bocca con cibi solidi. La loro aspettativa di vita, oltre che la qualità della loro vita stessa, sono previste essere pari a quelle di individui della loro età”.