
Innanzitutto la quantità degli strati. Maggiore è il numero degli strati e maggiore è la velocità del macchinario e, di conseguenza, minore il tempo di esecuzione dell’esame e quindi l’esposizione del paziente alle radiazioni. La sfida del radiologo, oggi, è infatti quella di ottenere immagini diagnostiche di alta qualità con un dosaggio basso, trovando così la giusta via di mezzo fra la sola ‘bellezza formale’ delle immagini ottenute con dosi elevate di radiazioni e immagini utili, ma ottenute con dosi contenute.
Si tratta quindi di una Tac ‘intelligente’, soprattutto per una sensibile riduzione della dose di radiazioni erogata a chi si sottopone all’esame, unitamente a un’elevata qualità diagnostica e a una maggiore velocità di esecuzione. Da ricordare, infine, le nuove possibilità che offrirà ai pazienti: prestazioni di tutte le tipologie, tra le quali l’esecuzione di esami vascolari e cardiaci, impossibili da effettuare con la precedente Tac.
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