“Rivogliamo il punto nascite”. Questo lo slogan della marcia che domenica sera, a Pavullo (Modena), ha visto partecipare mille persone.
L’iniziativa è stata organizzata dai giovani della classe 1982, coetanei della mamma di Pavullo che nelle scorse settimane ha perso suo figlio, un’ora dopo il parto, nell’ospedale di Sassuolo.
Una tragedia che ha riacceso la polemica sulla chiusura dei reparti di Ostetricia che registrano meno di 500 parti l’anno. Chi vive in alta montagna, infatti, lamenta il fatto che per raggiungere il punto nascite più vicino ci vogliono fino a due ore di auto.
“Siamo qui perché ci crediamo ancora. Il punto nascite è un servizio fondamentale per le mamme e i bambini della montagna – ha detto Davide Venturelli del comitato ‘Salviamo le nascite a Pavullo’ –. Vogliamo riaprire un confronto con la Regione”.
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