L’Ausl di Imola interviene e chiarisce la situazione sui casi di scabbia presenti nel territorio: “Nessuna situazione critica e nessun allarme”.

La scabbia, fanno sapere riferendosi al caso della primaria di Zolino e dell’Istituto comprensivo C7, è causata da un parassita e si trasmette mediante stretto contatto personale con una persona infetta (attraverso, per esempio, il dormire nello stesso letto): è fastidiosa per l’intenso prurito ma non provoca particolari conseguenze cliniche. La trasmissione del contagio nei contatti scolastici si verifica di rado. La trasmissione indiretta attraverso abiti o altri effetti personali è possibile ma molto difficile. I parassiti, infatti, non sopravvivono più di 3-4 giorni nell’ambiente al di fuori della pelle.
Il prurito è più forte di notte. Le zone prevalentemente interessate sono le superfici laterali delle dita, i polsi, i gomiti, le ascelle, la linea della vita, le cosce, l’ombelico, i genitali, la parte inferiore delle natiche, l’addome, i contorni esterni dei piedi. La scabbia è diffusa in tutto il mondo e colpisce tutte le razze e le classi sociali indipendentemente dall’età, dal sesso e dall’igiene personale.
“Per i casi di scabbia che si possono verificare all’interno della comunità l’Azienda Usl interviene con procedure consolidate e ben definite e non solo per il soggetto interessato. Ad esempio, ai familiari dei bambini della comunità dove si è verificato il caso viene consegnata una lettera, per altro disponibile nel sito dell’azienda stessa all’indirizzo www.ausl.imola.bo.it nelle pagine dedicate alla pediatria di comunità, dove vengono fornite tutte le informazioni necessarie e utili al caso. I bambini che presentano la parassitosi sono tenuti a casa ad eseguire la terapia medica. Terminata la terapia, e constatata la guarigione, il servizio di igiene e sanità pubblica provvede ad organizzare la visita dermatologica di controllo per il riammettere il ragazzo alle normali attività”.
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