Diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile fra i giovani, rafforzare la prevenzione di attività criminose, favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e sulla loro incidenza sul territorio.

Sono i principali obiettivi del progetto “I laboratori della legalità”, promosso dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Ravenna; martedì in giunta è stato approvato lo schema di accordo di programma per la realizzazione degli interventi con la Regione Emilia-Romagna, che ha erogato un finanziamento di 13mila euro come contributo alle spese complessive, pari a 23mila euro.

“Si tratta di un progetto – afferma l’assessora alle Politiche giovanili, Valentina Morigi – pensato per le scuole e in particolare rivolto agli studenti delle medie e delle superiori per promuovere la cultura della legalità, sensibilizzare su temi legati ai fenomeni criminosi e mafiosi e alle attività di tipo corruttivo, prevenire la diffusione del gioco d’azzardo, in modo da far maturare una coscienza critica nei ragazzi, che li aiuti a diventare cittadini  onesti e responsabili”.

Tra le iniziative previste dal progetto si segnalano il laboratorio cinematografico sul tema “Giocare senza essere giocati” con al centro la problematica del gioco d’azzardo, realizzato da Varesco produzioni in collaborazione con l’Associazione giocatori anonimi di Ravenna, l’Associazione di familiari e amici di giocatori compulsivi (Gam-anon) e l’Ausl di Ravenna; il laboratorio “Liberi dalle mafie”, svolto dall’associazione Pereira, concernente il tema della mafia e dell’educazione alla legalità; il progetto “Educazione alla legalità”, promosso in compartecipazione con l’Università di Bologna – campus di Ravenna, dipartimento di Scienze giuridiche, che prevede un premio tesi di laurea su tematiche riguardanti il diritto internazionale nella materia della lotta alla criminalità organizzata e l’organizzazione di una giornata di studio e di approfondimento rivolta ai giovani in generale; la compartecipazione al festival “Il grido della farfalla”, giunto alla IX edizione, promosso dal “Gruppo dello zuccherificio” e dedicato alla libera informazione.