Trapianto di cuore, il padre di Julian: “Mai perso la speranza”

Dal Sant’Orsola di Bologna, dove il piccolo Julian due settimane fa è stato sottoposto al trapianto di cuore a causa di una malattia congenita che faceva funzionare solo il ventricolo destro, parla il papà del bimbo, Massimo, 33 anni, modenese residente nel Reggiano con la moglie Irena. A Il Resto del Carlino (qui l’articolo integrale) ha raccontato di avere saputo del problema del figlio quando la moglie era al quarto mese di gravidanza: “Ci hanno subito detto che era una situazione molto grave, non compatibile con la vita”. E ha detto di non avere mai perso le speranze.

Dopo la nascita, il 25 maggio, Julian è stato operato ma senza esito. Si è aperta così la possibilità del trapianto, una strada in salita. Trovare un cuore così piccolo in buone condizioni, infatti, è difficilissimo. Ma dopo sole due settimane di lista d’attesa, è arrivata la notizia che c’era il cuore di un bimbo slovacco di dieci giorni pronto per Julian: “I dottori avevano stimato almeno 12-13 ore di intervento, ma dopo nove il telefono ha preso a squillare. Temevamo qualche problema. Ha risposto mia moglie e un attimo dopo una parte di equipe è arrivata in stanza per confermarci che Julian stava bene”.

Ora il piccolo avrà un lungo decorso post-operatorio. Ma i genitori, almeno, lo possono toccare e accarezzare. “In futuro ha detto l’uomo – sarebbe bellissimo se i genitori del bimbo che ha donato il cuore a Julian potessero abbracciarlo sapendo che loro figlio vive nel nostro”.

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