Alessandra: “Mamma in carrozzina? Nulla di straordinario”

Alessandra Pappalardo con Nicole e il piccolo Francesco

Ha due settimane oggi Francesco, secondogenito di Alessandra Pappalardo, che lo considera un po’ il regalo che si è fatta per i quarant’anni. Residente a Pioppa, una frazione di Cesena, e mamma di Nicole che ha quasi nove anni, Alessandra da 17 ha una paraparesi, conseguenza di un incidente stradale che non le ha più consentito di camminare come prima: “Sono in carrozzina e, quando posso, uso le stampelle. Da subito ho accettato questa condizione, con grande forza d’animo e senza cadere, per fortuna, in depressione. Ho sempre desiderato, d’altro canto, diventare mamma, non vivendo mai la mia condizione come un ostacolo“.

Nel 2007, dopo avere vissuto in diverse città per mettersi alla prova e testare la propria autonomia, Alessandra ritrova Ivan, che diventerà il padre dei suoi figli: “Così come non ho mai vissuto la carrozzina come un limite, nemmeno gli altri – il mio compagno compreso – l’hanno mai percepita come tale. Le persone nel mio stato hanno un ruolo importante: far capire agli altri che tra noi e loro non c’è differenza. Il vittimismo non serve, attira solo pietà. Quando mi dicono, un po’ alla romagnola, che faccio anche troppo per come sono messa, rispondo che non è vero: essere una mamma con il mio tipo di disabilità non è nulla di straordinario. In altri Paesi d’Europa nei quali ho viaggiato se ne vedono molto più spesso, è qualcosa che rientra nella normalità. Qui, invece, è probabile che certe persone che hanno subito un trauma o sono nate con un problema si autolimitino o vengano relegate dalla stessa famiglia, crescendo con l’idea che certe cose, come avere un figlio, siano vietate. E autoprivandosi, magari, di una vita sentimentale, sessuale e familiare”.

Quanto alle gravidanze, Alessandra non ha avuto problemi particolari, se non qualche disturbo alla schiena negli ultimi mesi: “Sono rimasta incinta entrambe le volte quando l’ho desiderato e, a parte le nausee iniziali, non sono andata incontro a nessuna difficoltà. Ho partorito con due cesarei, ho allattato per un anno Nicole e sto allattando anche Francesco, che prende però anche l’aggiunta. Nessun medico mi ha mai scoraggiata rispetto alla maternità, questa volta sono stata addirittura seguita dal Consultorio, dove ho trovato grande professionalità”.

E anche per Nicole, tutto normale: “Lei mi ha sempre fatto credere che sia tutto a posto. Del resto sono la prima a viverla così, con grande spontaneità e naturalezza. Così come vado al lavoro, nella cooperativa sociale dove faccio l’impiegata. E dove non credo tarderò a tornare. Devo solo abituarmi ai nuovi ritmi, a svegliarmi la notte, alle esigenze di Francesco. A parte mia cognata, che passa a trovarci e a dare una mano, io e il mio compagno cerchiamo di organizzarci da soli. Non ci piace troppo chiedere aiuto e delegare”.

 

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