“Cos’ha fatto oggi la Spal papà?”.
Lo chiedeva ogni domenica sera, al padre Lino, Federico Aldrovandi, ucciso a Ferrara durante un controllo di polizia il 25 settembre 2005.
Nel giorno della promozione della Spal in serie A, Lino ha scritto sul proprio profilo Facebook una lettera al figlio, pubblicando anche una foto di lui da piccolo con la maglia della squadra: “Guardo questa immagine con quei colori ad avvolgergli il cuore, ascoltando una famosa e bella canzone che parla di un cielo pieno di stelle e mi viene forte la voglia di abbracciare i ragazzi della Curva Ovest con Pietro in testa, da sempre cuore e anima di quei colori, e non solo”.
E Lino continua: “Di questa città, la città di Federico, che non potrò mai smettere di amare, senza dimenticare minimamente tanti ‘altri’ colori, che da quell’assurda maledetta domenica mattina di 12 anni fa hanno impreziosito quel percorso comune, verso una piccola giustizia, per rispetto di quella parola troppe volte lesa e calpestata in questa nostra Italia, che risponde al nome di ‘vita’. Penso a tante cose mio ‘piccolo per sempre’, e a quello che non è stato e di quello che avremmo potuto fare insieme…, pur nei dolori e nelle ‘gioie’. Ma bisogna andare avanti, e stasera più che mai anche con un sorriso, per l’avverarsi di un sogno di una favola sportiva, la promozione in serie A della mia (nostra) Spal, ringraziando chi l’ha realizzato. Questa notte guarderò con calma, come ogni notte, il cielo pieno di stelle, nell’attesa però di ascoltare magari ancora quelle parole, da quella voce. Quella voce forse arriverà, anche se maledettamente sarà portata solo dal vento“.
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