Secondo le ultime statistiche disponibili, medici e infermieri non danno il cosiddetto buon esempio: mentre dispensano consigli sui vaccini e suggeriscono di farlo, circa il 90% degli operatori sanitari non si vaccina contro l’influenza e fugge dall’ago. Una situazione che recentemente ha spinto Paolo Bonanni, docente di Igiene dell’Università di Firenze e componente della Società d’Igiene Siti, a usare parole forti con lo scopo di dare una scossa all’intera categoria: “E’ una vergogna per la categoria – ha detto -. E’ difficile convincere i cittadini a vaccinarsi se poi sono proprio i medici a non vaccinarsi. L’esempio è un fattore di comunicazione importante”.

Adesso però qualcosa potrebbe cambiare, e non solo per quanto riguarda l’influenza. L’obbligo di vaccino per gli operatori sanitari, a partire dai medici, infatti è una misura presa in considerazione al ministero della Salute. E’ lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin a dirsi “favorevole” nel corso del convegno milanese “Healthcare 4.0″: “Penso che sia una misura assolutamente positiva, anche a tutela degli operatori sanitari”, ha sottolineato la Lorenzin per la quale le vaccinazioni obbligatorie potrebbero essere uno dei prerequisiti per lavorare all’interno del Servizio sanitario nazionale “come succede in molte professioni, per le quali esistono test sanitari e profilassi che vanno fatte. Pensiamo per esempio al morbillo o alla pertosse, per chi è a contatto con i bambini”. Tutti suggerimenti che potrebbero essere recepiti dalla cosiddetta legge sui vaccini, in cantiere al ministero.