Non ci sono solo le 22 famiglie riminesi che hanno fatto ricorso al Tar a dire no alla legge dell’Emilia-Romagna che ha introdotto l’obbligatorietà delle vaccinazioni (antipolio, antitetanica, antiepatite B e antidifterica) come requisito d’accesso al nido.
Come riporta La Repubblica, a breve partirà un’azione legale anche a San Pietro in Casale, in provincia di Bologna, dove Lov (Liberi dall’obbligo vaccinale) ha annunciato la raccolta di 150 euro a famiglia per raccogliere i 15mila euro necessari per il ricorso riguardante il primo bambino escluso: “Abbiamo già 11 famiglie che hanno aderito alla battaglia”, ha spiegato la mamma che guida il gruppo, Ana Diana Demian.
Chiara Ghezzi di Comilva, il movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni, ha aggiunto che il 27 marzo, in via Rusconi 7 a Bologna, un avvocato amministrativista risponderà ai dubbi di mamme e papà che dovranno affrontare l’esclusione dall’asilo nido
Intanto, per il 4 aprile, è atteso il pronuciamento del Tar sul caso di Rimini.
VACCpiaNO, nel frattempo, chiede un confronto con le Amministrazioni sulla legge che impone l’obbligo vaccinale al nido, a favore di una personalizzazione del calendario vaccinale.
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