Un mese di reclusione, con sospensione della pena, per procurato allarme. Questa la condanna ricevuta da un uomo di Piacenza accusato di aver telefonato alla scuola del figlio, un istituto suoeriore di Castelsangiovani, annunciando la presenza di una bomba, per evitargli una verifica.
I fatti risalgono all’aprile del 2014. Quella mattina, la scuola venne fatta evacuare ma non venne trovato alcun ordigno. Le indagini dei carabinieri fecero risalire al numero di cellulare intestato al piacentino, padre di uno studente della scuola.
Quella mattina il ragazzo avrebbe dovuto sostenere un compito in classe.
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