Nutella e olio di palma: quanto ci guadagna la Ferrero

Nutella cancroLa Ferrero insiste: la Nutella continuerà ad essere prodotta con l’olio di palma. Mentre altre aziende hanno fatto un passo indietro dopo che l’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare ha reso noto che i processi di raffinazione dell’olio di palma producono sostanze potenzialmente cancerogene (in particolare GE, ossia glicidil esteri degli acidi grassi) in percentuali da 6 a 10 volte superiori rispetto ad altri oli vegetali, la multinazionale di Alba difende strenuamente l’olio di palma. E non è l’unica: a fronte di chi (come la Coop, ad esempio) ha deciso in via precauzionale di togliere questo ingrediente dai propri prodotti, giganti dell’agroalimentare come Nestlè ed Unilever continuano ad utilizzare piuttosto diffusamente il tanto contestato olio tropicale.

Della vicenda se ne è occupata la Reuters, la prestigiosa agenzia di stampa britannica. Il responsabile acquisti della Ferrero, Vincenzo Tapella si è detto convinto che la diatriba sia stata “creata ad arte” ed ha spiegato che “escludere l’olio di palma dalla Nutella porterebbe alla produzione di un surrogato di qualità inferiore e rappresenterebbe un passo indietro”. La Reuters ribatte invece che è solo una questione economica. Secondo i calcoli dei giornalisti di oltre Manica, quello estratto da frutti della palma è l’olio vegetale più economico disponibile sul mercato. Il prezzo infatti è di circa 800 dollari alla tonnellata rispetto, ad esempio, agli 845 dollari dell’olio di girasole e ai 920 dell’olio di colza. Considerato che, dai calcoli della Reuters, la Ferrero utilizza circa 185mila tonnellate di olio di palma l’anno, il risparmio per l’azienda è tra gli otto e i ventidue milioni di dollari.

Quanto alla sicurezza dei propri prodotti, Ferrero, che ha avviato una campagna pubblicitaria per provare a rassicurare i consumatori, spiega alla Reuters di usare “una temperatura controllata sotto i 200 gradi che crea una quantità di contaminanti inferiore a quella che in media si crea usando altri oli”. Tapella insiste: “La cremosità della Nutella è unica grazie all’olio di palma, toglierlo sarebbe un passo indietro e sarebbe un altro prodotto, un surrogato, certamente meno buono e anche più caro. La gente vuole la Nutella con il suo gusto”. E la Nutella vale un quinto del fatturato totale della Ferrero. Il 90% dell’olio di palma utilizzato dall’azienda proviene dalla Malaysia perché, a detta dell’azienda piemnontese, è il Paese che garantisce maggiormente la qualità del prodotto proveniente da piantagioni sostenibili.

E’ opportuno ricordare che l’Efsa, che non ha poteri regolamentari, non ha raccomandato ai consumatori di smettere di mangiare l’olio di palma e ha rimandato a ulteriori studi per determinare il livello di rischio. Entro la fine dell’anno la Commissione europea dovrebbe fissare delle linee guida che potrebbero includere limiti di presenza dei contaminanti nei cibi.

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