Depressione post-parto: ostetriche e psicologhe a casa delle mamme

mammaConsentire alle mamme di farsi una doccia, aiutarle con il bagnetto del bebè, sostenerle nell’allattamento. Ma anche intercettare eventuali segnali di rischio rispetto alla depressione post-parto. Un tema molto caro alla psicoterapeuta Patrizia De Lio, che con la sua associazione SinergicaMente ha avviato due giorni fa – sul territorio provinciale di Piacenza – il progetto “A casa con mamma”.

Un progetto in continuità con quello cominciato in primavera, quando attraverso colloqui e screening rivolti alle neomamme, De Lio e le sue collaboratrici hanno fatto conoscere Gemma, un sostegno concreto alle donne che soffrono di Dpp. Questa volta, però, psicologhe, ostetriche ed educatrici perinatali, su richiesta raggiungono le mamme direttamente a domicilio: “La prima visita, per chi risiede a Castel San Giovanni, è gratuita. Per chi vive in provincia di Piacenza la offriamo a prezzi calmierati, al pari di quelle successive. Sono le mamme a scegliere quale figura professionale preferiscono, in base alle esigenze”.

Il servizio è pensato in particolare per i primi due mesi di vita del bambino: “Le neomamme sono in genere molto sole e faticano a uscire e a trovare momenti di condivisione. Vederle nel loro ambiente domestico non ci consentirà solo di non farle spostare ma anche di valutare alcuni dati di contesto e gli atteggiamenti di cura. Chi sarà disponibile, verrà anche sottoposta a un piccolo test”.

Dietro al progetto, l’obiettivo è molto ampio: “Vogliamo promuovere una cultura della maternità che manca. Vogliamo alzare il livello d’attenzione intorno ad alcuni disagi legati alla nascita di un figlio che ancora pochi riconoscono: le stesse mamme che hanno avuto esperienze positive stentano a comprendere che si possano avere problemi dopo l’arrivo di un bambino”. L’aupsicio di De Lio è anche la possibilità di collaborare con i servizi pubblici: “Ci piacerebbe lavorare in sinergia e non essere considerati dei competitor, visto che andiamo a riempire un vuoto, agendo in una terra di nessuno dove non rubiamo il lavoro ad altri”.

Per la psicoterapeuta, in fin dei conti, “A casa con mamma” è un regalo di Natale alle donne: “Abbiamo già diverse richieste. Mi aspetto che siano in tante a chiamare: significherebbe, se non altro, ammettere che si ha bisogno. Senza vergogna e senza tabù”. 

 

 

 

 

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g
To Top