Il ‘diritto al panino’ non è costituzionalmente riconosciuto. Anzi, non è proprio previsto e tutelato da alcuna norma. I bambini a scuola devono mangiare in mensa, punto e basta. E’ questo, in sintesi, il pensiero del ministro dell’Istruzione il quale ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza con cui la scorsa estate la Corte d’appello ha riconosciuto a un gruppo di famiglie torinesi il diritto di mandare i figli a scuola con il pasto preparato a casa.
Lo rende noto su Facebook l’avvocato Giorgio Vecchione che, assieme al collega Giovanni Passero, ha seguito i ricorsi delle famiglie che hanno fatto da ‘apripista’ a molte altre in Italia. Vecchione parla di “cittadini che fino ad oggi non vedevano riconosciuto il loro diritto costituzionale alla scuola dell’obbligo gratuita. Va detto che di tutti questi cittadini solo quattro hanno lottato in prima linea. E continueranno a farlo anche in Cassazione contro Comune di Torino e Miur”. Anche l’amministrazione piemontese ha infatti presentato ricorso contro le famiglie.
“Lo stesso diritto è stato da sempre rivendicato in tutta Italia da migliaia di famiglie – rendono noto i promotori di questa battaglia – ma molte amministrazioni comunali, da sempre ostili a questa scelta, poiché interessate a trattenere forzatamente la clientela del servizio comunale, per legge facoltativo, hanno sempre osteggiato il diritto di scelta”.
“Non è dunque il momento dei like – prosegue il legale torinese – ma di sostenere chi si è esposto e si espone in prima persona per il diritto di tutti”. Sostenere non solo moralmente ma economicamente perché la battaglia legale sarà lunga e costosa. Per questo motivo è partita una colletta on line (cliccare qui per informazioni e per aderire) per il diritto al panino i cui motivi sono così sinteticamente spiegati.
- La qualità delle pietanze proposte dal servizio di refezione scolastica è scadente
- Ne consegue che gli sprechi sono elevatissimi, perché più del 50% del cibo viene rifiutato e buttato, e i bambini restano a stomaco vuoto tutto il giorno
- Il servizio è eccessivamente oneroso per ciò che offre
- La mensa ha perso il valore educativo e sociale per cui era nata
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta