Milza spappolata dopo il parto: muore a 36 anni

fiore, lutto, femminicidioNessun problema in gravidanza, giunta alla naturale scadenza e seguita costantemente dal personale medico. Nessuno durante il parto: il bambino, tre chili circa, è nato nella notte fra sabato e domenica sano. Spontaneamente, senza bisogno del cesareo. I guai sono cominciati dopo: la madre ha cominciato a sentirsi male. Di sicuro, come hanno evidenziato gli accertamenti, c’era un emorragia interna e la donna aveva la milza rotta. Così si sono resi necessari l’asportazione e il ricovero in terapia intensiva. Poi la situazione è precipitata e lunedì mattina Annalisa Casali, 36 anni di Prato, è morta all’ospedale fiorentino di Careggi.

La magistratura ha subito avviato un’indagine e l’Usl ha aperto un’inchiesta interna escludendo da subito che sia stata effettuata la “Manovra di Kristeller“, la pressione manuale esercitata sull’addome della partoriente durante la fase espulsiva del travaglio che tra i rischi ha proprio quello della rottura della milza. Una manovra detta “invisibile” perché mai riportata nella cartella clinica ma di cui il direttore del dipartimento Materno infantile di Careggi, Carlo Dani, nega l’esistenza: “Qui non la facciamo più”, ha detto ai media locali. E allora? Quali potrebbero essere state le cause di una morte apparentemente inspiegabile? “Aspettiamo i risultati degli esami istologici, le risposte dell’anatomopatologo. Stiamo ipotizzando che la donna potesse soffrire di patologie pregresse“, rende noto la direzione di Careggi.

Annalisa, che era alla prima gravidanza, si è sentita male due ore dopo il parto, quando aveva già cominciato ad allattare il figlio, Samuele. Anche il travaglio era stato abbastanza rapido: un paio d’ore. La tragedia si è consumata dopo, a poco a poco: dopo l’asportazione chirurgica della milza la neomamma aveva reagito bene, era cosciente e parlava con i familiari. Poi nuovi dolori addominali e sanguinamenti anomali, i medici che tentano il tutto per tutto, un paio di arresti cardiaci e la morte. Senza un perché apparente.

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