Non appena la placenta si staccherà dal piccolo Michelangelo, nato il 27 agosto, la 31enne Alessia Padoan e il compagno 51enne Antonino Putortì potranno partire da Malo, in provincia di Vicenza, e tornare a Ravenna, dove vivono. Non prima di avere “restituito” la placenta alla terra, piantandoci sopra un albero.
Il parto della giovane operatrice olistica specializzata come il fidanzato in sciamanesimo (insieme hanno fondato Love Shaman Way) è passato in questi giorni alle cronache per la modalità: Alessia ha infatti dato alla luce il suo primo figlio in un bosco a Monte di Malo, all’interno della “Tenda Rossa” dove l’ostetrica Elena Cecchetto, che la neomamma ha conosciuto tramite Internet mentre cercava informazioni sul parto in casa, già organizza incontri dedicati alle donne e alle mamme: “Insieme a me, oltre ad Antonino ed Elena – ci racconta mama Alessia (come è conosciuta nel settore) – c’erano un’altra ostetrica e due amici sciamani che hanno suonato tamburi e cantato durante il mio travaglio, che è durato un’ora e mezza in tutto. Ho sempre desiderato partorire in mezzo alla natura ma ero convinta non si potesse fare: ho davvero realizzato un sogno, oltretutto in un posto fantastico. Il terreno dove è nato mio figlio è a forma di angelo e ogni punto è un organo. La Tenda è all’altezza dell’utero”.
Quello che tiene a precisare Alessia è che il suo parto “controcorrente” (oltretutto con lotus birth) non è stato un capriccio: “Sia io che il mio compagno, che molti conoscono come prem Antonino, veniamo da un percorso di crescita personale e di formazione professionale lunghi anni. Ancor prima della gravidanza, abbiamo lavorato insieme sulla relazione di coppia e sulla sessualità sacra, con in testa l’idea di far nascere Michelangelo come facevano i nativi nell’antichità, con tutte le precauzioni del caso. Anche io sono stata seguita durante la gestazione da una ginecologa, anche io sono stata sottoposta alle ecografie, anche se ho scelto di non fare esami diagnostici prenatali. A Monte di Malo non ero certo lontana dall’ospedale, non ho corso alcun tipo di rischio”.
E anche se molti restano increduli, la neomamma ribadisce che dopo la prima contrazione, che si è fatta sentire, è riuscita poi a trasformare il dolore in potenza e a non avvertire più sofferenza fisica: “Ci sono riuscita grazie all’esperienza che ho fatto su me stessa, alla centralità e profondità che riesco a raggiungere. Mi sono aiutata con vocalizzi e tutto è andato per il meglio”. Alle critiche e agli scettici, in ogni caso, Alessia ha fatto il callo: “Le obiezioni non mancano ma ho imparato con il tempo a mettere da parte il giudizio degli altri, dopo averlo comunque ascoltato. Nella crescita di Michelangelo farò senz’altro scelte che non verranno capite ma l’importante sarà esserne consapevole e felice. Nemmeno in famiglia, del resto, è facile avere l’approvazione diretta”.
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Commenti:
Bravissima! Anche io e mio marito siamo operatori olistici e qui nel nordest non è ancora ben capita questa stupenda disciplina. Non importa ma a quelli che vogliono il nostro sostegno in questo modo ben sia fatto. Un meraviglioso abbraccio a voi miei cari neo genitori ed una carezza speciale a Michelangelo. Che la luce sia sempre splendente
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