foto (48) Federico ha dieci anni, Cecilia otto, Filippo sei e Pietro quattro. Sono i figli di una coppia del Ravennate, quella composta da Cristian Mengozzi e Francesca Baroni che, ogni due anni, hanno visto arrivare in casa un nuovo bambino.

La loro esperienza, felice per quanto difficile, fa anche rima con nonni e baby-sitter, che si alternano per aiutare i due coniugi nel ménage familiare, che si è ulteriormente complicato da quando Francesca è tornata a lavorare come impiegata full time.

“Io sono dipendente di una cooperativa ortofrutticola – racconta il marito – ed è necessario, per vivere, che sia io che mia moglie portiamo a casa uno stipendio. Far quadrare i conti, quando si è così in tanti, è un vero lavoro. Non basta rinunciare a cene fuori e vacanze, come già facciamo. Bisogna davvero stare attenti a tutto perché sennò, quando è ora di versare la rata del mutuo, o di pagare le attività sportive e la mensa scolastica dei bambini, si va in difficoltà”.

Lavorare in due, d’altro canto, incide sulla già difficile conciliazione che anche chi ha molti meno figli conosce: “La logistica quotidiana non è semplice: non nascondo che a volte c’è da impazzire. Ma le poche volte in cui io e mia moglie riusciamo a prenderci una serata per noi, sentiamo un vuoto incredibile. I bambini riempiono la nostra vita”.

E imparano che, quando si è in sei, non si può avere tutto quello che si desidera: “A casa nostra non c’è spazio per il superfluo e siamo soliti riutilizzare l’abbigliamento dei bambini più grandi per quelli più piccoli”. Anche perché, di agevolazioni particolari, a famiglia non ha mai usufruito: “Non abbiamo mai percepito contributi specifici in questi anni. Solo alla scuola dell’infanzia dei più piccoli, ci è capitato che scontassero i pasti. Francesca è rimasta senza lavoro per tre anni, solo due dei quali coperti dalla disoccupazione. Ci siamo dovuti davvero rimboccare le maniche”.