rabbia, litigare, scuolaDare voce a un’emozione, tirare fuori la rabbia e saperla indirizzare, prendere consapevolezza del proprio sentito. Questioni non scontate per gli alunni delle scuole primarie, abituati più a dover imparare a leggere, scrivere e risolvere problemi di matematica piuttosto che a essere alfabetizzati ai sentimenti. Obiettivo che si è posta l’associazione Psicologia Urbana e Creativa con la seconda edizione del progetto appena concluso “Io no che non m’arrabbio” proposto a tre istituti comprensivi di Ravenna. Oltre a intervenire sulle emergenze, soprattutto in presenza di bambini con difficoltà di contenimento, la coordinatrice Giancarla Tisselli e i suoi soci hanno formato gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale Ata, elaborando poi delle unità didattiche da svolgere nelle classi.

“Il nostro è un progetto che si ispira al metodo norvegese ‘Alternative to violence’. Le finalità sono molte: migliorare lo stato d’animo dei bambini, creare un clima educativo favorevole all’apprendimento, dare ai docenti gli strumenti per affrontare disagi e conflitti, fornire ai bambini i mezzi per gestire l’emotività”. La formazione, però, si sa che non basta: “I metodo che abbiamo proposto – spiega la psicologa – è facile da capire ma difficile da applicare. Ecco perché abbiamo monitorato, e continueremo a farlo, il lavoro degli insegnanti che hanno partecipato ai nostri incontri“.

In parallelo, Puc è stata incaricata dall’Ufficio scolastico provinciale di formare gli insegnanti su “I casi-problema”, analizzando situazioni concrete: “Non ci aspettavamo un riscontro così forte. Hanno partecipato 550 persone da Ravenna, Lugo e Faenza. Segno che, il bisogno di sapere gestire alcune problematiche all’interno delle classi c’è eccome. Molti docenti ci riferiscono l’esigenza di stemperare un clima teso che impedisce agli alunni di apprendere, applicarsi, recepire i contenuti”. E da settembre “Io no che non m’arrabbio” arriverà in altri istituti comprensivi della città, coinvolgendo anche i genitori.

Tra gli obiettivi non dichiarati, ma di certo sottintesi, c’è la prevenzione del bullismo, tema più che mai caldo.

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pucravenna.org