stanprimacoccolaDa molti anni ormai l’associazione di volontariato Onlus “La Prima Coccola” presta sostegno e collaborazione all’unità operativa di Terapia intensiva neonatale (Tin) dell’Ospedale “Infermi” di Rimini diretta dalla dottoressa Gina Ancora. Una vicinanza che ha consentito di sviluppare molti importanti progetti, mirati ad incrementare il benessere dei piccoli pazienti e dei loro genitori. Non è un caso: l’associazione infatti è composta da genitori di bimbi che sono stati ricoverati e curati in Tin, e sono quindi le persone che, meglio di altre, possono interpretarne le esigenze e le speranze.

Un impegno e una tensione che hanno portato, e ancora porteranno, risultati di primo piano. Basti pensare alle sole donazioni che “La Prima Coccola” ha effettuato, nel corso del 2015, alla Tin. Per quanto riguarda le apparecchiature vanno annoverati due bilirubimetri (apparecchiature in grado di misurare, senza eseguire dolorose punture, monitorare alcuni parametri del neonato legati alla presenza di possibili malattie); una telecamera per monitorare bambini prematuri all’interno delle incubatrici; due aerosol, ciucci specifici per prematuri; materiale vario per allattamento e scalda biberon.

Alle attrezzature si aggiungono due importanti iniziative per lo sviluppo tecnico-scientifico del reparto, a partire dall’ausilio all’accreditamento professionale della Unità Operativa attraverso la certificazione professionale Nidcap. Sempre “La Prima Coccola” copre, inoltre, la retribuzione della dottoressa Elisa Facondini, psicologa del reparto: una figura indispensabile per il sostegno psicologico alle famiglie e per il monitoraggio dello sviluppo neurologico dei piccoli pazienti durante i follow-up successivi alla dimissione. I volontari della prima coccola oggi, 19 marzo, si recheranno inoltre in Tin per portare il loro personale augurio ai papà presenti in reparto e per rimarcare il loro importante ruolo in queste occasioni.

Sono i papà infatti i primi ad entrare a contato con i piccoli prematuri quando ancora la mamma è impossibilitata a muoversi. Il loro coinvolgimento nella cura è particolarmente valorizzato all’interno del reparto Tin di Rimini  in quanto è stato scientificamente dimostrato che i padri, a costo di un iniziale stress, funzionano sul lungo termine come “antidepressivi” per le mamme, facilitando una sicura relazione mamma-papà-bambino e un migliore sviluppo neurologico dei bambini stessi.

Un ulteriore, importante progetto è invece ai nastri di partenza proprio adesso, e riguarda una convenzione stipulata dalla Onlus con l’Associazione albergatori di Rimini, per andare incontro alle esigenze delle famiglie che hanno bimbi ricoverati in Tin e che verrà presentata di qui a pochi giorni.