calcioStudenti a scuola di accoglienza, contro le discriminazioni. Si è concluso la settimana scorsa, nel Giorno della Memoria, il progetto “Il CalciaStorie” lanciato da Lega Serie A e Uisp per diffondere tra i giovani la cultura dell’integrazione e della tolleranza attraverso il calcio. Hanno partecipato ragazzi delle scuole di Parma, Sassuolo e Cesena. Nella sede della Lega nazionale professionisti di serie A a Milano erano presenti i ragazzi e le ragazze delle scuole medie superiori di 15 città italiane (tutte sedi delle squadre di calcio del campionato di Serie A) che, nel corso della passata stagione calcistica, hanno partecipato al progetto realizzando video, interviste e articoli su calciatori che hanno vissuto esperienze di discriminazione e di integrazione.

Durante l’incontro sono stati presentati i vari lavori realizzati. L’obiettivo del progetto, per la cui realizzazione sono stati utilizzati i fondi derivanti dalle sanzioni irrogate dal giudice sportivo durante il campionato di Serie A TIM, è stato quello di promuovere tra i giovani i valori dell’intercultura e il contrasto ad ogni forma di discriminazione.

I ragazzi hanno avuto occasione di scoprire l’importanza dello sport come strumento e spazio della socializzazione, dell’incontro, del divertimento e della conoscenza: una storia emblematica e forte, dimenticata per lungo tempo, è quella di Árpád Weisz, il grande allenatore ungherese del Bologna e dell’Inter degli anni Trenta. Scomparso durante la seconda guerra mondiale, se ne erano completamente perse le tracce finché Matteo Marani, direttore del “Guerin Sportivo”, non si è messo a investigare scoprendo che l’uomo che aveva rivoluzionato il calcio italiano, per le sue origini ebraiche era stato deportato ad Auschwitz dove aveva trovato la morte assieme alla sua famiglia. Questa storia di negazione di tutti i diritti, perfino di quello alla vita, è servito da guida per la costruzione di tutte le altre storie legate alle squadre di calcio della propria città.