Bambino tra i banchi di scuolaGenitori, fermi tutti. Cinque minuti di sosta dal tran tran di ogni giorno e poniamoci un quesito: sui gruppi WhatsApp di classe non staremo sbagliando tutto?

La domanda è quasi d’obbligo dopo l’ennesimo invito degli insegnati di diverse scuole a mettere da parte i gruppi e concentrarsi di più sulla necessità di responsabilizzare i bambini. Perché è tutto qui il punto: i nostri figli si stanno crogiolando un po’ troppo sul fatto che tanto se non ascolto, non segno bene i compiti, non sento in classe che cosa hanno detto gli insegnanti poi c’è il gruppo WhatsApp: un messaggio e mamma o papà recuperano tutto.

Ci sono classi (ci hanno spiegato alcuni genitori) dove la richiesta compiti nel gruppo è stata vietata. O, meglio, gli insegnanti hanno chiesto ai genitori di non farlo più. In altri casi più che un divieto è un invito ai genitori a riflettere sull’urgenza di responsabilizzare i bambini. C’è anche chi sta pensando di assegnare i compiti verbalmente pur di dare agli alunni la consapevolezza che solo se sono attenti sono in grado di trasferire a casa quello che hanno imparato a scuola.

Personalmente ho mandato mia figlia a scuola con una pagina dei compiti in bianco perché non aveva capito (ascoltato?) bene l’insegnante in classe. Nulla di sconvolgente. Il giorno dopo ha chiesto, verificato, recuperato.

I gruppi WhatsApp sono utilissimi in tante occasioni. Ma vanno forse depotenziati un po’. Altrimenti diventeranno l’ennesimo modo per fare da scudo ai nostri figli. Dobbiamo per forza avere figli sempre all’altezza? Non sarà il caso di lasciarli sbagliare ogni tanto?