slide3Insieme alla domanda “come è andata oggi a scuola?”, i genitori dovrebbero farne un’altra: “Tesoro, come è andata oggi su Facebook?”. Parole che possono far sorridere ma che, forse, agli occhi di un nativo digitale non suonano nemmeno così strane. Più strambe, sicuramente, appaiono a un genitore, che abbia più o meno dimestichezza con Internet e i social in particolare. Ed è proprio pensando alle mamme e ai papà, ai nonni e agli insegnanti, che Gianluca Metalli, 38enne di Rimini, ha ideato con Marco Rossi e Nevio Ronconi, insieme a un gruppo di amici con esperienze diverse (sia professionali che familiari) il progetto “Formadillo”, che si è costituito in cooperativa la scorsa primavera e che adesso punta a conquistare la Romagna (e non solo). Come? A suon di corsi dedicati proprio ai genitori sull’uso delle nuove tecnologie da parte dei figli. Una missione “educativa” che assomiglia – anche se in un altro ambito – a quella che sta avvenendo sul tema del pronto soccorso pediatrico.

In questo caso, il pronto soccorso riguarda i rischi e le opportunità della rete (con un’enfasi sulla privacy e la sicurezza), l’abc del web ma anche e soprattutto la reinvenzione del ruolo di genitore di fronte all’inevitabilità dell’utilizzo dei social da parte dei bambini, anche piccoli: “Alcuni genitori tendono a demonizzare tutto quello che è legato all’on-line, perché sono i primi che, non avendo dimestichezza, vanno nel panico. Anche quelli che ci sanno mettere le mani, però, nella maggior parte sono profani quando si tratta di privacy, fotografie, sicurezza. Ed è qui, soprattutto, che vogliamo intervenire”.

slide4La formula è “on demand”. Associazioni, parrocchie, cooperative, scuole, centri sportivi possono fare da tramite nel caso un gruppo di genitori (massimo quindici persone) sia interessato a seguire il percorso formativo, che è strutturato sempre in tre incontri: “I nostri docenti, due esperti di web e una psicologa, sono i primi a sapere che non esiste, in materia, un vero libretto delle istruzioni. Esiste, però, la consapevolezza giusta per affrontare le nuove tecnologie e l’uso che ne fanno i figli, senza l’inutile pretesa che se ne possa fare a meno. I bambini e i ragazzi di oggi nascono con smartphone e tablet in mano. Combatterli a prescindere non porta da nessuna parte”.

Nel corso dell’ultimo incontro organizzato a Rimini per far conoscere Formardillo, le domande più ricorrenti sono state: “Come faccio a verificare cosa fa su Facebook mio figlio?”. “Ma davvero ci sono tutti questi pericoli a stare sui social?”. Nella ferma consapevolezza che tutto non si può controllare, per genitori e insegnanti è ora di rimboccarsi le maniche: “Il mondo è questo, va affrontato. I grandi devono riprendersi il ruolo di educatori, anche on-line”.

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